Di Maio riconfermato inviato UE per il Golfo per due anni da Bruxelles, Kallas: “Ruolo chiave nello sviluppo di cooperazione UE-Golfo”

L’ex ministro sarà in carica per altri due anni fino al febbraio 2027, l’UE cerca adesso un inviato per il Medio Oriente

Luigi Di Maio è stato riconfermato per i prossimi due anni come inviato speciale dell’Unione Europea per la regione del Golfo. Ieri il Consiglio dell’Unione Europea ha infatti prolungato il mandato dell’ex membro di spicco del Movimento 5 Stelle che avrà il compito di sviluppare i partenariati dell’Unione Europea con i paesi del Golfo fino al febbraio 2027.

Il nome di Di Maio non è stato proposto dal governo Meloni, ma la nomina dell’ex grillino non ha sollevato opposizioni da parte dell’esecutivo italiano ed è stata fortemente incoraggiata dai rappresentanti dei 27 stati membri del Political Security Commitee (Psc).

Di Maio riconfermato inviato UE per il Golfo per due anni da Bruxelles

Luigi Di Maio è riuscito ad entrare nei palazzi europei grazie all’intercessione di Mario Draghi, che ha facilitato notevolmente l’ingresso dell’ex grillino nella politica europea.

La scelta ricaduta su Di Maio è stata comunicata dall’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea con una lettera all’Italia. Scrive infatti l’estone Kaja Kallas: ““L’eccellente prestazione dell’Eusr per il Golfo, Luigi Di Maio, ha rappresentato un grande contributo nel far avanzare la cooperazione Eu-Gcc. Ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di entrambe le cooperazioni regionale e bilaterale con i Paesi del Golfo nel campo delle consultazioni politiche, dei dialoghi sulla sicurezza, sul commercio e investimenti, energia verde e relazioni people-to-people”.

Presenza di Di Maio "determinante per il successo del Summit Eu-Gcc"

Secondo l’alto rappresentante, la presenza di Di Maio nel ruolo di inviato dell’UE “è stata determinante per il successo del Summit Eu-Gcc”, motivo per cui la sua nomina è stata riproposta per altri due anni fino al 28 febbraio 2027.

La nomina dell’ex ministro del Lavoro era anche entrata a far parte dell’incontro della scorsa settimana tra Kaja Kallas e il premier Meloni, che constatando la decisione degli stati membri e dell’Alto rappresentante per la politica estera per il nome dell’ex Movimento 5 Stelle, non ha potuto che aprire la strada senza opporsi.

L’Ue in questi giorni ha un’altra nomina da fare, quella di inviato in Medio Oriente “a sostegno di un orizzonte politico verso la soluzione dei due Stati” nel conflitto israelo-palestinese, per cui proprio ieri è stato annunciato un temporaneo cessate il fuoco.