Ddl sicurezza, possibile scudo penale per gli agenti, ma Nordio smentisce: "Allo studio provvedimento a sé"

La maggioranza di governo discuteva la possibilità di inserire lo scudo penale per gli agenti nel testo del ddl sicurezza al Senato, una norma che eviterebbe che carabinieri o poliziotti vengano automaticamente iscritti nel registro degli indagati in caso di atto dovuto. Poi l'intervento del guardasigilli

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha smentito l'ipotesi dello scudo penale agli agenti all'interno del Ddl sicurezza. Tra i vari punti, avrebbe messo uno stop all'indagine d'ufficio per un agente qualora un carabiniere o un poliziotto utilizzassero un'arma nel pieno uso delle loro funzioni. Ma il tutto sembra destinato ad un decreto ad hoc: "Non si è mai parlato di scudo penale ma di maggiori tutele che riguardano tutti i cittadini". L’urgenza di approvare rapidamente il ddl Sicurezza è palpabile nella maggioranza di governo, soprattutto dopo gli scontri registrati sabato scorso durante le manifestazioni per Ramy a Roma e Bologna, oltre all’attentato incendiario contro la caserma dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo, nel Mugello.

Ddl sicurezza, possibile scudo penale per gli agenti, ma Nordio smentisce

Così Nordio sul possibile inserimento di uno scudo penale degli agenti nel Ddl sicurezza: "Ci sono problemi tecnici del processo penale che si sono rivelati pieni di criticità e stiamo studiando la possibilità di intervenire a vari livelli. Di scudo penale inteso come impunità per forze di polizia, o medici...non si è mai parlato". A chi gli chiede se ci sarà un decreto ad hoc risponde: "La forma la troveremo, ma non nel ddl sicurezza e non ora. Toccare il codice di procedura penale significa essere molto prudenti".

Dopo le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che in una conferenza stampa di inizio anno ha proposto un encomio per il maresciallo Luciano Masini – indagato per eccesso di difesa in seguito all’uccisione di un aggressore a Verucchio – era emersa questa possibilità. Uno scudo penale per gli agenti che agiscono nell’esercizio delle loro funzioni, evitando che vengano automaticamente iscritti nel registro degli indagati in caso di atto dovuto. Si prevede così di passare direttamente all’archiviazione dopo una prima fase istruttoria, riducendo il rischio di sospensione dal servizio e interruzione dello stipendio.

Il confronto tra Lega e Fratelli d’Italia

Non mancano le tensioni tra la Lega e Fratelli d’Italia. Salvini, infatti, ha sollecitato un’accelerazione dell’iter legislativo, annunciando la presentazione di una nuova proposta di legge che mira a coprire le spese legali degli agenti indagati per atti compiuti in servizio.

Cosa contiene il ddl sicurezza

Il ddl sicurezza è ora al vaglio del Senato, era stato approvato alla Camera nel settembre 2024. Introduce delle modifiche al codice penale, nuovi reati e pene più severe.

Il testo prevede pesanti sanzioni per assicurare la libera circolazione sulle strade ferrate e ordinarie e la libera navigazione. I manifestanti infatti, anche se agendo in modo pacifico, saranno passibili di reclusione fino ad un mese, che aumenta a 2 anni se nella protesta sono coinvolte più persone, quindici se le azioni sono commesse con resistenza attiva a pubblico ufficiale.

La legge al Senato istituisce anche il reato di rivolta all’interno degli istituti penitenziari e nei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), sia per chi agisce violentemente sia per chi oppone resistenza passiva al pubblico ufficiale. Se l’azione è compiuta da tre o più persone la pena varia tra uno e cinque anni di carcere.

Inoltre il testo impedisce l’ottenimento di una carta sim a chi è sprovvisto di permesso di soggiorno e punisce più severamente le occupazioni abusive. “L’occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui” sarà punita con la reclusione da due a sette anni, stessa pena per chiunque si appropria indebitamente di un immobile appartenente ad altri o lo cede anche se già occupato.

I rallentamenti nell’approvazione del ddl derivano anche dalle richieste di revisione avanzate dal Colle prima di Natale, soprattutto su due punti: le norme relative alle detenute madri e quelle sulla vendita di Sim ai migranti.