Una riflessione su Milei: vogliamo continuare a dare ascolto a chi non ha imparato nulla dal crollo del comunismo o dar credito ai marxisti? Io proprio no
Mi domando cosa c’entri Javier Milei con Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia è il partito degli impiegati pubblici e Milei li ha licenziati a migliaia, nel suo esperimento anarco capitalista
SCRITTI APOCALITTICI
Stiamo per entrare nell’anno 2025 e qualcuno ci vorrebbe portare indietro al 1917.
Malafede e nessuna dimestichezza con la realtà portano a conclusioni surreali: il benessere ci è dovuto per nascita, è un diritto inalienabile.
Lo Stato sociale è un diritto: benissimo, sono d’accordo, ma dove trovare i soldi?
L’emissione di denaro è il cuore del problema e nessuno lo affronta: sono i banchieri privati a gestire la moneta fiat (il cui valore è semplicemente convenzionale e non coperto da riserve auree o di altre materie prime), per quanto sotto il controllo di organismi nazionali (la FED americana) o sovranazionali (la BCE, che tuttavia si serve delle banche centrali nazionali per le emissioni e le operazioni di cassa).
Le banche centrali nazionali sono private e a loro volta detengono quote della BCE. Sono dunque soggetti privati e non gli Stati ad avere il magico potere di creare moneta fiat.
“Occorre salvaguardare lo Stato sociale”: di nuovo, sono d’accordo.
Ma lo Stato non ha sovranità monetaria, dove trovare i soldi?
Per favore, non rispondetemi che occorre che gli Stati si riprendano la sovranità monetaria: lo scrivo da anni, tralascio di raccontare per l’ennesima volta la storia dell’esperimento del SIMEC del Professor Giacinto Auriti.
L’Argentina è una Nazione che ha già sperimentato il default. Oggi il suo Presidente Javier Milei sta portando avanti il primo esperimento anarco capitalista della Storia. In cosa consiste, in tre parole? Nella riduzione dello Stato ai minimi termini e nella liberalizzazione dell’economia, al fine di attrarre investimenti stranieri. Tradotto, è la svendita della Nazione al capitale. Suona male? Sono d’accordo. Ciò nonostante, osservo da lontano i risultati e ne prendo atto. Gli investimenti stanno affluendo e iniziano a compensare la macelleria sociale portata avanti nei primi 12 mesi di presidenza.
Non mi concentro sui risultati, già oggetto di un mio precedente articolo, ma sul metodo e l’idea sottostante: soltanto la crescita economica può garantire il benessere che ci è dovuto per nascita e, storicamente, il capitalismo è il sistema economico che ha garantito la crescita economica. Cito Winston Churchill: « Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni; la virtù inerente al socialismo è l'uguale condivisione della miseria. »
Non contesto che in una nazione ricca di materie prime possa funzionare anche una semplice equa redistribuzione della ricchezza, ma l’Argentina non è il Brunei.
Vogliamo continuare a dare ascolto a chi non ha imparato nulla dal crollo del comunismo? Vogliamo continuare a dar credito ai marxisti? Io personalmente proprio no.
La grande differenza tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti è che Vladimir Putin esercita il potere anche – se del caso – contro gli oligarchi. Al contrario, qualunque sia il Presidente, negli Stati Uniti non è possibile prescindere dall’appoggio dei privati che detengono il potere di emettere moneta.
La straordinaria grandezza di Vladimir Putin sta nell’avere resistito al tentativo di asservimento alla finanza del suo Paese (tentativo portato avanti dalla finanza USA tramite Egor Gajdar). Oggi la Federazione Russa non ha debito pubblico ed ha piena sovranità monetaria, motivo per cui le sanzioni hanno avuto un impatto molto relativo.
Ma l’Argentina (e l’Italia) sono Paesi in balia della speculazione: la realtà è questa.
Sull’esperimento anarco capitalista argentino ho una sola riserva: funzionerà perché fortemente sostenuto dal World Economic Forum e dalla grande finanza. Non è una riserva da poco.
Ma nonostante la mia riserva, sono d’accordo con Javier Milei che l’alternativa non era tra il mantenimento dello Stato sociale e il suo smantellamento, ma tra l’ennesimo default e uno scenario completamente nuovo di tipo anarco capitalista. Oggi Javier Milei ha fortemente ridotto l’inflazione, raggiunto un equilibrio di bilancio (ha parlato di un avanzo primario). Nel prossimo futuro ha promesso un boom economico che riassorbirà i lavoratori licenziati dal settore pubblico.
Mi domando cosa c’entri Javier Milei con Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia è il partito degli impiegati pubblici. La burocrazia italiana è elefantiaca e non mi risulta che tra i consiglieri del Governo vi siano economisti anarco capitalisti.
Ma forse bisogna prendere atto che oggi le idee sono confuse, si applaude senza capire e si prende una parte soltanto in contrapposizione con un’altra.
Senza capire nulla né dell’una né dell’altra.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia, 16 dicembre 2024