23 Novembre 2024
Le femministe si scagliano nuovamente contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, trasformando la manifestazione promossa in occasione del 25 novembre in una sfilata di odio e follia. Proprio coloro che sarebbero dovute scendere in piazza per manifestare contro la violenza di genere, non hanno fatto altro che manifestare il loro odio con slogan come "Valditara e Meloni, i primi stupratori" e "Bruciamo Valditara".
I collettivi degli studenti e delle femministe hanno infatti bruciato la foto del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara prima che iniziasse il corteo di "Non Una di Meno" (le organizzatrici della manifestazione per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne). Le minacce dell'onda fucsia sono state rivolte a Valditara, dopo le polemiche di questi giorni sorte sulle parole che il ministro ha pronunciato alla presentazione della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, in cui esprimeva l'idea per cui "L'ideologia non è sufficiente per risolvere la questione femminile contro il patriarcato". E quindi "Valditara scegliti un insulto", la risposta delle femministe.
Proprio ieri il ministro scrieva su X: "Da questa sera e fino al 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministero dell'Istruzione e del Merito sarà illuminato di rosso, il colore simbolo della lotta contro i femminicidi, le violenze e le discriminazioni di cui ancora oggi le donne sono vittime. Sicurezza, libertà, dignità per ogni donna si ottengono diffondendo, a partire dalle scuole, la cultura del rispetto."
Migliaia i contestatori e le attiviste scesi in piazza a Roma per il corteo - partito dal piazzale Ostiense e che si concluderà in Piazza Vittorio Emanuele II. Tra i presenti, pochissimi coloro che hanno realmente compreso il significato della manifestazione e della giornata internazionale.
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