Italia-Israele, l'apoteosi del doppio standard: Russia da sanzionare e censurare, lo Stato ebraico da trattare come normale

I numeri parlano chiaro: 14 pacchetti di sanzioni contro la Russia, zero sanzioni contro Israele. Solo delle timide proteste formali presentate dopo gli attacchi all’UNIFIL

Per chi non avesse ancora compreso quanto la classe dirigente occidentale sia profondamente intrisa di falsità e iposcrisia sarebbe bastato sintonizzarsi su RAI1 il 14 ottobre alle 20,30 per vedere in diretta la partita di calcio Italia - Israele, valida per la qualificazione alla fase finale dell’UEFA Nation League. In base ai dati auditel, oltre 7 milioni di spettatori hanno potuto assistere all’apoteosi del doppio standard e hanno visto la nazionale di calcio italiana giocare, in uno stadio blindato, contro la nazionale israeliana. Nonostante gli equilibrismi visivi della regia televisiva e dei commentatori che hanno evitato accuratamente di mostrare e raccontare che i tifosi italiani hanno iniziato a fischiare e molto si sono voltati dando le spalle al campo mentre risuonava l’inno israeliano, forse qualcuno tra gli oltre 7 milioni di spettatori si sarà chiesto come sia possibile che si giochi una partita ufficiale di calcio con la nazionale israeliana mentre è in corso il genocidio di Gaza, mentre l’esercito israeliano attacca e massacra impunemente civili innocenti, non solo in Palestina ma anche in Libano, Siria, Iraq. Forse qualcuno avrà provato un senso di straniamento e si sarà chiesto come sia possibile. Perché la Russia è bandita da ogni manifestazione sportiva (e culturale) e Israele no? L’obiettivo evidente è quello di stendere un velo omertoso di “normalità” per rendere accettabile Israele all’opinione pubblica occidentale. Poco importa se in conferenza stampa Ran Ben Shimon, l’allenatore della squadra di calcio israeliana, abbia manifestato piena e convinta adesione all’operato del governo di Netanyahu. Poco importa se qualche ora prima l’esercito israeliano ha violato per l’ennesima volta ogni principio di legge internazionale sparando sulla base UNIFIL e sui soldati della missione ONU.

Si accetta l’operato di Israele senza discutere. Si finge di non vedere. Si sposta l’attenzione. Spesso non si guarda nemmeno. Tutt’al più si raccontano i crimini compiuti da Israele come un incidente. Invece alla  base del massacro continuo dei palestinesi, di un sistematico genocidio, c’è il pensiero chiaramente espresso dal rabbino Eliyahu Mali, la cui scuola ebraica per lo studio della Torah è sponsorizzata e finanziata dal governo Netanyahu: La regola di base che abbiamo quando combattiamo nella Guerra Santa, in questo caso a Gaza, è quella di non risparmiare nessuna anima. Se non li uccidete, loro cercheranno di uccidere voi. I sabotatori di oggi sono i figli della guerra precedente, che abbiamo tenuto in vita. E in realtà sono le donne a creare i terroristi”. In base a questa visione Mali sostiene che devono quindi essere uccisi anche i bambini: Vale per tutti. Non si può fare i furbi con la Torah. Quando la Torah dice: Non risparmiare nessuna anima, allora non si deve risparmiare nessuna anima. Oggi è un bambino, oggi è un giovane e domani un combattente. I combattenti, ossia i sabotatori, che oggi hanno 18 anni, ne avevano 8 nella guerra precedente. Perciò non dovete smettere di ucciderli.” Anche se ci sono ebrei ortodossi, compresi diversi rabbini, che rifiutano tale visione quale espressione del sionismo revisionista e messianico più estremo e denunciano la strage dei palestinesi, i fatti dimostrano che “lideologia del genocidio” è profondamente penetrata anche nelle menti dei  soldati inviati a fare strage di civili a Gaza e in Cisgiordania.

Nonostante questo il diktat imposto alla politica occidentale dagli USA e dalla lobby israeliana prevede che Israele debba essere trattato come uno Stato “normale” e quindi si deve, appunto, fare finta di non vedere. A tutti i livelli. È assordante il silenzio di Mattarella, solitamente sempre sollecito a stigmatizzare i nemici dell’Occidente che si macchiano di crimini efferati. È tragicomico il modo con cui Crosetto ha scoperto il termine “crimini di guerra” per utilizzarlo, con tono grave e solenne, a proposito degli attacchi alla base UNIFIL nel Libano meridionale. Dopo un anno di stragi continue, dopo decine di migliaia di civili uccisi, dopo milioni di sfollati, dopo i bombardamenti a tappeto con il fosforo bianco, dopo le deportazioni e le torture, dopo le morti per fame, si scopre con sorpresa che le cannonate alla base dell’ONU per Crosetto sono un crimine di guerra.

Mattarella e Crosetto, del resto, sono in ottima compagnia. Dov’è Roberto Saviano, sempre pronto ad attaccare Putin e Bashar al-Assad (storpiando pure il nome)? Dov’è Damiano David ex leader dei Maneskin che si era esibito, in tacchi a spillo e calze a rete ovviamente, in un sentitissimo “Fuck Putin” durante un live? Dov’è la signora Segre, solitamente sempre prontissima a difendere i diritti e i principi fondamentali? Dov’è il mondo della Politica? Dov’è il mondo della Cultura? Dov’è il mondo dello Sport? Salvo rarissime eccezioni in Italia, come nel resto dell’Occidente, si evita in ogni modo di censurare davvero Israele. I numeri parlano chiaro: 14 pacchetti di sanzioni contro la Russia, zero sanzioni contro Israele. Solo delle timide proteste formali presentate dopo gli attacchi all’UNIFIL.

L’Occidente è complice di Netanhiau. È complice di Israele e delle violazioni sistematiche di ogni risoluzione dell’ONU. L’Occidente accetta e giustifica servilmente ogni crimine di Israele. Da sempre Israele è il grande tabù dell’Occidente. Con l’accusa di antisemitismo, si impedisce di mostrare e di far vedere la realtà dei fatti. Il resto del mondo però vede chiaramente cosa è e come agisce Israele. Il resto del mondo considera Israele uno stato colonialista e fascista che compie impunemente crimini contro l’umanità violando sistematicamente ogni regola del diritto internazionale. Per il resto del mondo è intollerabile l’impunità di Israele. Presto il resto del mondo presenterà il conto all’Occidente per tutto quello che NON ha fatto. Forse solo allora l’Occidente si renderà conto che Israele è la bomba a orologeria che ha fatto deflagrare definitivamente l’Occidente.

Di Marco Pozzi.