Gentiloni contro libertà d'espressione e pro censura dell'informazione: "Dai social media rischio per la democrazia", come Monti nel 2021

I social media come veicolo di notizie false secondo Gentiloni, il cui discorso fa tornare alla mente quello dell'ex premier Monti in piena pandemia

Gentiloni contro libertà di espressione e pro censura dell'informazione. L'ex premier intervenuto lancia il sempreverde "allarme per le fake news". 

Gentiloni contro libertà di espressione e pro censura dell'informazione: "Dai social media rischio per la democrazia"

I social media come veicolo di notizie false. Il loro sviluppo, ha sottolineato Gentiloni, "ha prodotto l'incapacità di mettersi d'accordo persino sui fatti di base. Sono troppo spesso sfruttati da attori intenzionati a seminare discordia nelle nostre società e rischiano in definitiva di minare le nostre democrazie".

"Nelle speranze di molti - ha proseguito - l'ascesa dei social media avrebbe dovuto democratizzare l'accesso alle informazioni e fornire un nuovo mercato digitale delle idee. Oggi vediamo fin troppo chiaramente che questa visione era a dir poco ingenua". Non c'è dubbio che la mente vada all'avviso lanciato dall'Ue a Elon Musk, con il commissario Ue Thierry Breton che ha inviato una lettera al patron di Tesla per l'intervista con Trump. Una lettera che ha il chiaro sapore di "censura preventiva", come ha sostenuto l'europarlamentare Carlo Fidanza. "Polizia del pensiero e repressione orwelliana".

"Una roba da Maduro - ha proseguito Fidanza - altro che "valori europei" e "stato di diritto. Comunque la si pensi, uomini e donne libere dovrebbero insorgere a difesa della libertà di espressione".

Gentiloni ha poi proseguito mettendo in guardia dall'intelligenza artificiale, i cui progressi ci "permettono di disporre di video deepfake indistinguibili dalla realtà. E questi progressi sono troppo spesso sfruttati da attori malintenzionati".

Mario Monti nel 2021: "Trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell'informazione"

Le parole di Gentiloni hanno fatto ricordare a molti quanto disse l'ex premier Mario Monti in un'intervista nel 2021: "La comunicazione di guerra significa che c'è un dosaggio dell'informazione che, nel caso delle guerre tradizionali è odioso perché vuole far virare la consapevolezza della gente, ma nel caso della pandemia, dove la guerra non è contro un altro stato ma contro un morbo, io credo che bisogna trovare delle modalità meno democratiche secondo per secondo nella somministrazione dell'informazione".