Decreto carceri, opposizioni abbandonano i lavori in commissione senato dopo no ai 225 emendamenti: “Governo non collabora, DL vuoto”

La scelta di Pd, M5S, Avs e Italia Viva dopo il no, decadono tutti gli emendamenti tranne quelli del governo

Nella serata di ieri, intorno alle 20 di martedì 23 luglio 2024, i rappresentanti delle forze di opposizione al completo hanno abbandonato i lavori della Commissione Giustizia del Senato, dove era in corso l'esame del D-l n. 92/2024, anche detto Decreto carceri. Tutti, da Pd, M5S, Avs a Italia Viva, hanno abbandonato il tavolo dopo che sono stati dati pareri negativi su i 225 emendamenti presentati dal centro-sinistra: “Non ce la sentiamo di continuare a partecipare a questo simulacro di discussione e di condividere la responsabilità morale dell’inazione rispetto alla situazione drammatica delle nostre carceri, dovuta a una ottusa e cinica chiusura da parte di governo e maggioranza”. Critiche non solo sul contenuto ma anche sulle modalità e i tempi di Governo e maggioranza, soprattutto dopo l'arrivo in Commissione di altri 10 emendamenti dall’Esecutivo e 4 dai relatori (la Presidente della Commissione, la leghista Giulia Bongiorno e il senatore di Forza Italia Sergio Rastrelli). Anche questi, tutti da esaminare mentre ulteriori 9 emendamenti di FI a prima firma del capogruppo Pierantonio Zanettin, sono stati accantonati. La protesta nasce dal fatto che, come hanno dichiarato i capigruppo dell’opposizione: “non solo [il Governo] ha presentato insieme ai relatori altri 14 emendamenti senza darci il tempo di esaminarli”, ma anche perché “ha dato parere negativo ad ogni nostra proposta di modifica facendo venir meno “ogni volontà di vero confronto”.

La dichiarazione dei capigruppo

Come forze di opposizione abbiamo deciso di abbandonare i lavori della Commissione Giustizia di fronte ad un incredibile atteggiamento di relatori e governo che hanno rifiutato di prendere in considerazione tutti gli emendamenti presentati a un decreto vuoto, che non affronta in alcun modo la drammatica emergenza delle carceri, il dramma dei suicidi quotidiani, l’intollerabile sovraffollamento, anche degli istituti minorili, la situazione dei bambini in carcere”, scrivono in una nota i capigruppo delle forze di opposizione. Che aggiungono: “Avevamo auspicato e offerto un confronto vero. Avevamo presentato proposte emendative che nascevano dalla realtà delle carceri, dalle audizioni con i garanti, dai magistrati di sorveglianza, dalla stessa polizia penitenziaria, dagli esperti che vivono ogni giorno la realtà di un sistema spesso disumano, lontano dall’articolo 27 della Costituzione. “Non c'è stata alcuna considerazione del lavoro da noi effettuato, nemmeno loro erano convinti del decreto, tant'è che l'avevano riscritto con gli emendamenti del governo, vista l'assenza di totale collaborazione è inutile la nostra presenza qui” ha dichiarato Ada Lopreiato, senatrice del Movimento 5 Stelle – M5S, che spiega poi:“Ieri, alle 20,50 abbiamo visto arrivare degli emendamenti del Governo e fino a questa mattina è arrivato un ulteriore emendamento… sul quale abbiamo pochissimo tempo per lavorare”. Governo e relatori, insomma, è anche l’accusa di Alfredo Bazoli (Partito Democratico - Pd), “praticamente riscrivono il decreto e non ci danno tempo per leggere le norme”. Non solo. Il presidente dei Senatori FI Maurizio Gasparri annuncia: “È molto probabile che, anche su questo decreto, il governo chiederà il voto di fiducia“. Ad oggi, nessuno tra le file della maggioranza o tra i banchi del Governo ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito.