Enrico Letta al Consiglio europeo, l'ex premier lascia Sciences Po ed è pronto alla nomina, Tajani: "Nessun veto"
Meloni e Letta fino a poco meno di due anni fa erano acerrimi nemici politici. Adesso le cose sembrano cambiate
Enrico Letta è il nome nuovo per la guida del Consiglio europeo. L'ex premier ha lasciato Sciences Po, l'istituto di studi politici di Parigi. Una mossa a sorpresa che molto probabilmente nasconde qualcosa di grosso. Negli ultimi mesi Letta ha redatto un rapporto per il mercato unico europeo con sguardo verso il futuro. Una mossa che fa pensare come il dem possa essere interessato a far parte dello scacchiere delle nomine Ue che in questi giorni deve andare a costruirsi. Il portoghese Antonio Costa non convince, ecco che allora tra i tanti nomi si fa quello dell'ex presidente del Consiglio.
Enrico Letta al Consiglio europeo, l'ex premier lascia Sciences Po ed è pronto alla nomina
Letta alla guida del Consiglio europeo non è un'opzione da scartare, anche perché secondo alcune ricostruzioni, avrebbe il benestare di un ministro come Tajani. Il vicepremier avrebbe confidato che "Giorgia Meloni non appoggerà mai Mario Draghi, piuttosto Letta". La premier aveva apprezzato sia il rapporto sul mercato unico europeo di Letta che la relazione sul futuro della competitività europea di Draghi. Ma evidentemente, avrebbe occhi soltanto per il primo.
Le quotazioni di Letta potrebbe salire, anche perché anche lo stesso Tajani potrebbe non avere nessun veto su di lui. Si aspetta soltanto di capire la posizione della Lega. Meloni e Letta fino a poco meno di due anni fa erano acerrimi nemici politici. Si erano scontrati in tv in vista delle politiche poi vinte dalla leader di FdI. Sembra passata un'era geologica ed invece era soltanto il settembre 2022. Adesso le cose sembrano cambiate.
Chi rischia di rimanere senza poltrona è, come detto, l'ex premier portoghese Antonio Costa. Questo perché per la Meloni, Letta rappresenterebbe un volto meno radicale e più atlantista, in linea con l'Europa che si va a costruire, che potrebbe non essere così diversa dall'ultima. Von der Leyen, Metsola e Kaja Kallas sono i soliti nomi in lizza per la guida delle altre poltrone.