Vaccini e potere, la valanga non si ferma: "Toti truccava i dati del contagio per moltiplicare le dosi"
Non una storia sanitaria, ma di potere. Spartito, condiviso. Corrotto. Sul quale nessuno vuol davvero fare luce. Per la semplice ragione che c'erano dentro tutti, da sinistra a destra. Ora sgorga tutto, dal veleno dei sieri ai dati falsi, alle tangenti, al cinismo dei mostri
Nella piscina dove continuo a curarmi la spalla capito in una corsia in condominio con una donna giovane, in forma: si sfinisce di esercizi di riabilitazione e io ho già intuito tutto ma non rinuncio a cercare una conferma: posso chiederti per cosa stai lavorando? “L’anca, ho messo una protesi all’anca”. Un incidente? “No, una imperfezione congenita, che non mi aveva mai dato problemi; dopo due dosi di vaccino ho cominciato immediatamente a peggiorare, sempre più velocemente, alla fine non stavo più in piedi. Presto dovrò fare la stessa operazione all’altra anca”. A 40 anni. Poi mi racconta che il compagno, sportivo praticante, ha dovuto smettere l’attività agonistica dopo la terza dose. Poi di quell’amica che subito dopo la somministrazione accusa un formicolio alla spalla, al braccio, non è niente, non è niente, sei isterica, e infine la diagnosi: sclerosi multipla. I vaccini non c’entrano? È la prima volta che mi capita di fare il mio mestiere in una piscina, ma il fatto è che non la scampo, dovunque io capiti, reparto di chemio, piscina, baretto, il cronista che sono si ritrova investito da storie tragiche, da vittime straziate, disperate e furibonde: “Cosa ci hanno fatto, quei bastardi!”. Siamo legione, un esercito di zombie, sciancati, arrancanti, e ci infamano e ci prendono in giro, ci dicono che ce la siamo cercata, che abbiamo firmato la liberatoria.
In Liguria il pingue governatore Toti nella valanga di accuse che lo travolgono conta anche quella di aver falsificato i dati del contagio Covid per poter somministrare più dosi in modo da lucrare, secondo gli inquirenti, tangenti e vantaggi sia dalla sanità pubblica che da quella privata. “Abbiamo dato i dati un po’ a cazzo”, e ridevano. In questa storia di potere c’è sempre qualcuno che ride, il cerchio infetto di Toti come la cosca in seno al CTS e all’Aifa. Camilla Canepa muore e loro ridono. “Abbiamo truccato i dati un po’ a cazzo così si vaccinano di più”. Una sporca storia di potere, non di sanità pubblica. Non di tutela. Potere condiviso, politica di regime, unita nel terrorismo e nel ricatto. Viene da recuperare la lezione di un teorico recente del potere, quel Michel Foucault autore nel 1977 di un libretto da riscoprire, “Microfisica del potere”, le sue intuizioni fra potere verticale, calato dall’alto, dal cielo delle istituzioni, e orizzontale o, meglio detto, “reticolare”, quello tra individui, che ci collega e ci coinvolge tutti in rapporti reciproci di autorità-soggezione. Ai tempi della pandemia è successa la tragedia: il potere reticolare, per esempio quello dei sanitari sui pazienti, è diventato ancillare di quello istituzionale: “Chi non si vaccina lo aspetto, lo massacro, torturo, gli scoppio le vene, lo buco cento volte, lo ammazzo”. I cosiddetti giornalisti: “Voglio vederli cadere come mosche”, “voglio vederli ridursi in poltiglia verde”. E la gente, la tanto blandita gente, nel suo potere orizzontale, reticolare, finiva per dividersi, per scannarsi, per odiarsi, per spiarsi, per mettersi al servizio anche lei di un potere che intanto la comprimeva, stracciava i suoi diritti democratici e indisponibili, ne faceva mattoni di un muro, senza coscienza, senza responsabilità mattoni che si schiacciavano e si controllavano fra loro come piaceva al potere. “Non si invochi la libertà per non vaccinarsi” diceva il capo dello Stato. “Non ti vaccini ti ammali muori” mentiva il capo del governo. “Credevo si sarebbero ribellati, non è successo”, confessava il suo predecessore. Non c’è mai stata una dimensione così infamata come, negli ultimi tempi, l’individuo: foriero di tutti i mali e di tutti i peccati, maledetto dal papa come dal presidente. Quando era il contrario, l’individuo è coscienza, responsabilità, creazione, attività, specificità. L’individuo no, la massa amorfa e terrorizzata, e per questo incattivita e vigliacca, sì. Dove vado, io trovo malati come me, diversi da me ma ugualmente offesi e sofferenti. Quelli ridevano, il potere rideva. Mentiva e rideva. E spartiva. Ma bisogna essere garantisti, ci ripetono, perfino Mario Giordano, crociato contro i vaccini, ha il coraggio di scrivere: Toti avrà anche rubato, ma resta un amico. Chissà cosa dirà adesso, ma sapeva benissimo che Toti per chi non si vaccinava pretendeva la cattività, la fine dei diritti, il campo di concentramento. Mentre chi si vaccinava, dietro le sue falsità e truffe – presunte? Ma sì, presunte, che ci vuole? - finiva in carrozzina o direttamente al camposanto. Anche io sono garantista, vorrei la garanzia di vedere tutti questi che ridevano, non tanto in lager ma al nostro posto. Di vederli pagare con la salute e con la vita. Visto che a volte non esiste altra giustizia. Se vi sembro troppo duro, provate voi a sedervi per 6 mesi su una poltrona da chemio, 18 bombardamenti devastanti, prospettive incerte, sapendo che chi mi ci ha portato rideva e si faceva un’altra villa, un altro fondo di investimento, che usava i soldi sporchi per garantirsi una eternità politica, di potere, con cui mentire ancora, minacciare ancora, ammalare ancora, uccidere ancora.