Il Green pass globale totale viene rimangiato: errore di comunicazione, dice il governo Ferragni. Ma le cose non stanno proprio così

Abbiamo frainteso? tutti? Ma se non sei d'accordo con una certa misura, per quale motivo la adotti? la realtà è che confidavano in una distrazione e una pazienza collettiva che non esistono più. E una volta sgamati, proprio come Chiara, l'imbarazzo si tinge di arroganza.

A volte il sospetto che la fatica di questo lavoro sia inutile si conferma in certezza. Sono in reparto, primo giorno del quinto ciclo di chemioterapia, e a un certo punto una dei sanitari tira fuori tutto l’armamentario classico: le mascherine a vita, i respiratori, i vaccini che salvano. Ancora così dopo tre anni? Non vi è arrivato nel frattempo qualche spiffero dalla scienza, che sta via via smentendo quanto in suo nome si propalava, e dalla politica che sia pure a mezza bocca comincia ad ammettere che fu tutta una farsa macabra per soldi e per smania di controllo? Al “se non era per il vaccino non stavi qua”, frase arrogante da una che ti cura, è chiaro che sbrocco: è proprio questo il problema, dannazione! “Io con te non parlo e qui si fa come dico io”. Che è un bell’esempio di potere orizzontale, “reticolare” come lo chiama Michel Foucalt. Il potere verticale, invece, è quello del sovrano, del regime, della politica di potere sui cittadini sudditi cui impone il greenpass, questa volta definitivo. Com’è che diceva, anzi twittava la capa del Governo, Meloni, nemmeno due anni fa? “Speranza ha fallito, con Fratelli d’Italia nessuna reintroduzione del greenpass. Tanto per essere chiari”. Tanto per essere chiari è lei a reintrodurlo, vedi alle volte i dadaumpa con le baronesse della malavita dove portano. Sono i prodigi del Piano di resilienza, cioè vediamo quanto riuscite a sopportare. Evidentemente meno di prima, se è vero che tempo 24 ore e si rimangiano l’adozione del greenpass globale totale con argomenti alla Woody Allen che una Meloni sempre più in affanno rifila al cireneo Schillaci: abbiamo aderito alle misure dell’OMS ma faremo un emendamento. Un emendamento? Sa tanto di “ci avete beccato e promettiamo solennemente di essere più furbi la prossima volta”. Sa anche di Chiara Ferragni: ci avete frainteso, siete voi a non capire perché siete dei barboni. Il governo Ferragni sa come rendersi odioso, c’è per esempio questo leghista Alex Bazzarri che manda arroganti “ciaone” a quelli che vogliono sempre avere ragione. Grave errore di comunicazione, la tracotanza di potere di chi, colto con le dita nella marmellata, deve toglierle goffamente e offende chi se n’è accorto. Ma tranquillo, alle prossime europee rimedierete condominiali in punizione della vostra goffa disinvoltura.

Insomma per ora il greenpass assoluto può attendere, il governo mostra, o finge, di tenerlo ancora in frigorifero. Ma ha buon gioco, questo governo, ogni governo, ha buon gioco e lo sa se ancora oggi nella Sanità ci sono quelli che ti dicono che respiratori e vaccini hanno salvato tutti, anche te che sei lì per un linfoma scatenato dal vaccino, e un vecchio rimbecillito cerca di polemizzare perché di dosi ne ha fatte 3 e si rammarica solo di non aver potuto fare la quarta “perché mi sono ammalato”. Un altro, seduto a fianco, la mette sul fatalismo relativista, “io ho il buon senso e ciascuno la pensa come vuole” ma quando gli rispondo che il buon senso va confortato dalla conoscenza, che il pluralismo delirante non lo salva se tracanna una bottiglia di curaro, ammette che “qualcosa che non va c’è” e dice che anche lì, in reparto, a domanda gli hanno risposto, hanno ammesso che una simile proliferazione di linfomi negli ultimi due tre anni non se l’aspettavano.

Fa spavento? Sì, ma quello che atterrisce, che scoraggia definitivamente è che la versione di Speranza stia ancora in piedi. E non perché impostata sulla logica scientifica ma il contrario, perché è una menzogna immane che fa leva sulla paura irrazionale, sulla stregoneria e sul fanatismo di chi alla fine si mette nell’angolo: “Di questo non parlo e si fa come dico io”. Ma certo, mica sono qui a fare il sovversivo anche se poi davanti mi passano quattro o cinque medici liberi e belli, neanche sotto il mento la tengono. Ma loro hanno il potere reticolare e tu che puoi fare quando stai nelle mani di chi ti cura? Cinque ore inchiodato a un’agocannula con una bomba nucleare che ti sgocciola nelle vene che non hai più, poi guidi fino a casa in una burrasca, sentendo pure dire “per fortuna che piove, se no morivamo tutti, Greta aveva ragione”. E poi ancora un po’ stravolto riprendere subito la fatica inutile da dove l’avevi lasciata ieri, riprendere a scrivere ma per chi? Per cosa? Ma lo fai perché fin che vivi senti di doverlo fare e se hai un tumore che ti mette in forse lo senti anche con più urgenza. “Come sta Kate?”. E il principe di Galles non risponde, svicola via. Già, come sta la principessa che “stava benissimo” ma l’hanno operata d’urgenza di qualcosa che non dicono “No, nessun cancro”, “no, nessuna patologia grave”: e per una sciocchezza la tengono isolata per sei mesi e la Real Casa scantona? Lei avvilita di misterioso morbo, il re con un cancro improvviso, la regina cavallona improvvisamente estenuata, mezza royal family in ginocchio ma nessuno spiega e in Inghilterra nessuno osa chiedere. Questa Famiglia Reale brilla per codardia: tutti schierati per i vaccini come neanche Burioni e Pregliasco, ma al dunque nessuna illuminazione: sospettate quello che vi pare, noi siamo i regnanti, siamo il potere verticale e non dobbiamo spiegazioni ai sudditi. E non hanno neanche l’alibi del ricatto, di dover lavorare, di temere la radiazione come altri sanitari che mentre davo dei matto mi guardavano, ma non allibiti, mi guardavano con una voglia matta, mi è parso, di darmi ragione. Ma forse mi sbaglio, è risaputo che la chemio per i giorni che la fai ti tiene su artificialmente, ti manda sopra le righe. Va bene, restiamo calmi, riflessivi, ma di sentirmi dire “se non era per il vaccino non stavi qui”, con ironia involontaria ma fanaticamente tragica, mi spiace, non lo accetto. Non dopo tutto quello che ho saputo, che ho sentito, che ho raccolto, che ho letto, scritto, imparato, studiato, che mi è stato spiegato, dimostrato, confermato. Che ho vissuto e sto vivendo. Non dopo le centinaia di poveri cristi che mi affidano il loro sconcerto, la loro paura, le loro via crucis come la mia, e, come me, non hanno più dubbi.