Trento, legge "ammazza-orsi", via libera per abbattimento di 8 "problematici" plantigradi l'anno, Enpa: "Governo la impugni"

Non si placano le proteste di ambientalisti e animalisti per la decisione del Consiglio provinciale di Trento che ha approvato il DDL che prevede la possibilità di abbattere fino ad 8 orsi l'anno, se questi rappresentano un pericolo per la comunità

19 Sì, 2 No e 11 astenuti, con questi numeri il Consiglio provinciale di Trento ha dato il via libera al disegno di legge 11, promosso dall'assessore provinciale Roberto Failoni, che dà la facoltà all'amministrazione di abbattere fino a 8 orsi all’anno. "Una vergogna! Non permetteremo – afferma l’Ente Nazionale Protezione Animali – che dopo M90 altri sette orsi vengano uccisi. Ci rivolgiamo alla premier Giorgia Meloni per chiedere al Governo di intervenire e impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale , affinché si pronunci sullo scempio normativo voluto da Fugatti per armare i fucili contro gli orsi. Orsi che, fino a prova contraria, sono ancora una specie particolarmente protetta alle norme europee e da quelle italiane. Chiediamo che il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, faccia da capofila in questo intervento del Governo, un atto che consideriamo necessario, un dovere morale e istituzionaleda parte del Governo. Ministro che recentemente aveva finalmente preso posizione sulla necessità di una seria politica di prevenzione da parte della Pat, come nel caso dell’adozione a tappeto dei cassonetti anti-orso". 

Approvato il DDL ammazza orsi in Trentino, ENPA: "Una vergogna, Governo lo impugni o sarà scontro"

"Il DDL “ursicida” è un provvedimento di inaudita crudeltà — prosegue Enpa — che autorizza a sparare nel mucchio e che rappresenta una serie e concreta minaccia alla conservazione della specie. Come Enpa ci mobiliteremo in ogni sede e con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Per questo se il Governo non intendesse impugnare questa orribile e inaccettabile legge siamo già pronti a rivolgerci all’Unione europea. E questo, ovviamente, significherebbe la probabile apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della Direttiva Habitat. Una scelta quindi che, non solo affermerebbe la colpevole inerzia dei nostri politici ma comporterebbe, anche, pesanti conseguenze per i cittadini italiani che sarebbero esposti alle salatissime multe di una procedura di infrazione. Un insulto ai numerosissimi italiani che amano gli animali e che vorrebbero che piuttosto il Governo cambiasse rotta e adottasse una seria politica di tutela".