Sicurezza sul lavoro, patente a punti nei cantieri in arrivo, un morto vale 20 crediti, un inabile 15, Uil e Cgil: "C'è già la scappatoia"

Sarà valida dal 1 ottobre e obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi. Ma i sindacati non ci stanno e attaccano la proposta del governo

Al via dal prossimo 1 ottobre l'obbligo di possesso di una patente a punti dedicata appositamente alle imprese e ai lavoratori autonomi dei cantieri temporanei o mobili. Lo prevede una bozza del Pnrr secondo cui tale patente, rilasciata in formato digitale e costitutiva di trenta punti iniziali, avrebbe come scopo quello di migliorare la sicurezza sul lavoro, tutelare gli operai e di evitare che si ripetano tragedie come quella di poche settimane fa avvenuta a Firenze.

Patente a punti nei cantieri, da chi viene rilasciata e quali sono i requisiti per possederla

La patente, da quanto si legge nella bozza del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), verrà rilasciata dalla sede territoriale competente e dall'Ispettorato nazionale del lavoro. Per ottenerla il lavoratore autonomo o il responsabile legale dell'impresa deve possedere i seguenti requisiti: iscrizione alla camera di commercio; adempimento degli obblighi formativi di cui all'articolo 37 del decreto; possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF) e del Documento unico di regolarità contributiva in corso di validità (DURC).

Per quanto riguarda le possibili decurtazioni, nella bozza si legge che verranno decurtati da 5 a 10 punti in caso di violazioni delle norme relativa alla sicurezza, 20 in caso di incidenti mortale, 15 per incidenti che provochino danni permanenti al lavoratore e infine 10 per infortuni superiori a 40 giorni.

Bombardieri (Uil) e Landini (Cgil) criticano proposta: "Mobilitazione continua"

Da parte di Cgil e Uil sono arrivate subito cocenti critiche in merito alla proposta del governo. "La gente continua a morire, abbiamo le tasche piene delle chiacchiere", così il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri che, poco dopo aver incontrato il governo, ha dichiarato che da parte di quest'ultimo c'è ancora troppa "timidezza". Alla pari di Bombardieri, anche Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, stronca la proposta: "Siamo lontano d quel abbiamo chiesto, abbiamo intenzione di proseguire con la mobilitazione", afferma il sindacalista a margine dell'incontro col governo.