Forza Italia avvisa la Fascina: "Paghi le assenze in parlamento", in arrivo un taglio di 1,200 € al mese di giustifica alla Camera
Presente solo due volte dalla morte di Silvio Berlusconi, le assenze ai lavori in aula della quasi moglie dell'ex leader, iniziano a fare rumore all'interno do Fi. Provvedimenti in vista
Spesso assente in parlamento, assente all'ultimo congresso nazionale di Forza Italia in cui è andata in scena la nomina di Antonio Tajani a segretario. Marta Fascina sembra essere sparita dai radar della politica, nonostante durante la sua ultima apparizione alla Camera, datata 6 febbraio (unica presenza del 2024, seconda dopo la morte del Cavaliere), avesse lasciato intendere di essere presente alla convetion di Fi. Tant'è che lo stesso Antonio Tajani, alla vigilia della due giorni, aveva quasi confermato la presenza della Fascina ai lavoro congressuali, contrariamente ai 5 figli del fondatore: "Loro sono imprenditori, lei è una deputata di FI, parte integrante del movimento politico".
Forza Italia vs Marta Fascina: "Si paghi le assenze"
Parte integrante o no, l'ennesimo forfait è servito anche se è passato nella quasi totale indifferenza. Tajani non l'ha mai citata durante le tre ore totali del suo discorso. Ma l'insofferenza inizia a montare all'interno del partito, soprattutto nel gruppo di Montecitorio che mal vede, e mal sopporta, queste sue reiterate assenze ingiustificate. L’ultima assenza non è andata giù, nonostante nessuno per adesso si espone pubblicamente contro la quasi moglie di Berlusconi, dai corridoi del PalaCongressi dell'Eur, parecchi colleghi deputati facevano capire che un segnale alla assenteista per eccellenza andrebbe dato. Ed ecco quale sarebbe la prima mossa: "Togliamole la giustificazione!".
Senza "giustificazione" taglio netto di 1.200 € al mese, molto attiva nel piazzare persone di fiducia
In soldoni: ogni gruppo parlamentare della Camera ha a disposizione un pacchetto di giustificazioni per le assenze. FI ne ha 2. Consentono al deputato non presente di non subire una decurtazione in busta paga: 206 euro a seduta, circa 1.200-1.600 euro al mese, a seconda delle convocazioni. Nonostante dal 12 giugno ad oggi la Fascina sia stata presente solo due volte ha sempre ricorso a questo scudo, spesso a danno di colleghi che hanno dovuto rinunciare nonostante fossero impegnati nei collegi di provenienza. Ad essere messo in discussione non è solo la giustifica, ma anche l'incarico da segretaria della Commissione Difesa che la Fascina ricopre alla Camera. Anche se per questo passaggio occorre più tempo, bisogna attendere metà legislatura.
Assenteista ma con voce in capitolo, infatti è riuscita a imporre il fidato Stefano Benigni nel tavolo dei vice-segretari (4 in tutto), a danno del presidente dell'Ars Renato Schifani. La nomina, però, rischia di portarsi dietro degli strascichi interni in quanto, Alberto Ancarani (l'unico "dissidente" a non averlo votato), starebbe valutando la possibilità di fare ricorso ai probiviri per violazione dello Statuto. Da ricordare come Marta Fascina, durante la composizione del governo, aveva spuntato due posti da sottosegretario per l’ex compagno di scuola, Tullio Ferrante, ai Trasporti, e Matteo Perego, alla Difesa.