Piantedosi non sa che pesci prendere. Palazzo Chigi fa muro contro il Quirinale
Mentre il Ministro è in uno stato confusionale, il Governo difende il pestaggio, indirfferente al richiamo di Mattarella
Gli eventi di Pisa e Firenze riecheggiano nelle coscienze degli italiani, anche di destra, che non condividono l'atteggiamento violento e rigorista del Governo.
Per arrivare a smuovere un tranquillone com il Presidente della Repubblica, ci vuole un grande impegno, e la Meloni c'é riuscita senza difficoltà.
Certo è che stiamo assistendo a uno spettacolo squallido. É indubbio che l'ordine di manganellare i ragazzi in piazza, per di più in gran parte minorenni, non sia diretto del Governo, ma è altrettanto vero che le Forze dell'Ordine seguano le indicazioni guida del ministero per quel che riguarda gli ingaggi, così come è pacifico sia responsabilità di Piantedosi evitare certi "massacri".
Ma l'indecenza vera, quella che lascia disgustati, sono stati gli strascichi dei due eventi. Da un lato, il già citato Piantedosi, in un primo momento dice riconosce l'errore, poi cambia idea abbracciando la teoria del Governo secondo la quale si sarebbero difesi luoghi sensibili (quali, non si sa, visto che la Sinagoga di Pisa dista ben 700 metri da Piazza dei Cavalieri dove si è tenuta la manifestazione ed è avvenuta la mattanza). Dall'altro lato, la stampa vicina alla maggioranza si sta sperticando nelle scuse più assurde. Su tutti vince l'affermazione di Bel Pietro, il Direttore de La Verità, il quale afferma che Mattarella non sarebbe equilibrato.
Cioé, il Presidente della Repubblica interviene e, pur di dare ragioni alla Regina Meloni, sono in grado di dargli del non equilibrato.
Come da tradizione, la politica non ammette il suo fallimento e gioca al rimpallo della supercazzola, travisando i fatti e flirtando con l'impossibile.
Di Aldo Luigi Mancusi