Vertice Italia-Africa al via, al centro il Piano Mattei. Meloni: "Stanziati 5,5 miliardi di investimenti e sviluppo"
In programma cooperazioni in campo economico e infrastrutturale, transizione energetica, migrazioni
Il vertice tra Italia e Africa ha avuto inizio con una cena al Quirinale, al quale era presente Sergio Mattarella. 25 i capi di Stato e e di governo africani invitati dall'Italia per discutere del Piano Mattei, tema fondamentale sul tavolo di Meloni. In programma cooperazioni in campo economico e infrastrutturale, transizione energetica, migrazioni. Presenti anche i capi dell'Ue, tra cui Ursula von der Leyen.
Vertice Italia-Africa al via, al centro del Piano Mattei lo sviluppo energetico
"Il Piano Mattei può contare su una dotazione iniziale di oltre 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, dei quali circa 3 miliardi provengono dal Fondo italiano per il clima e circa 2,5 miliardi dalle risorse della cooperazione allo sviluppo. Certo, non basta, per questo vogliamo coinvolgere le istituzioni internazionali a altri stati donatori".
"Un piano così ambizioso non potrà funzionare senza il coinvolgimento di tutto il sistema-Paese nel suo complesso, a partire dalla cooperazione allo sviluppo e dal settore privato che è fondamentale coinvolgere nella nostra strategia". "Usare l'energia come chiave di sviluppo significa, ha spiegato, "aiutare le nazioni africane interessate a ridurre l'energia necessaria per le proprie esigenze e esportare in Europa la parte in eccesso", che significa "mettere insieme due esigenze: quella africana di sviluppare questa produzione e generare ricchezza quella europea di garantirsi nuove rotte di fornitura energetica".
Il vertice tra Italia e Africa ha avuto inizio ieri sera ma sarà oggi la giornata decisiva. Tantissimi gli interventi programmati per quella che Meloni ritiene una vera priorità: il piano Mattei, che vede al centro lo sviluppo energetico.
Oltre al premier parleranno il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, il presidente dell'Unione Africana, Assoumani, il presidente della Commissione dell'Unione Africana, Faki, il presidente del Parlamento Europeo, Metsola, il presidente del Consiglio Europeo, Michel, il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il vice segretario Generale delle Nazioni Unite Mohammed.
Ben cinque sessioni di lavoro. La prima è incentrata su 'Cooperazione in campo economico e infrastrutturale' e prevede gli interventi di Salvini, Giorgetti e Urso. La seconda si intitola 'Sicurezza alimentare' ed interverranno Tajani e Lollobrigida. La terza è sulla 'Sicurezza e transizione energetica', con Pichetto Fratin. La quarta sulla 'Formazione professionale e cultura', con Valditara, Anna Maria Bernini e Sangiuliano.
La quinta e ultima sessione si incentrerà su 'Migrazioni, mobilità e questioni di sicurezza'. Interventi di Piantedosi, Crosetto e conferenza stampa finale.
Mattarella: "Rapporto più forte e strutturato", Meloni: "Da pari a pari per crescere insieme"
Il presidente della Repubblica ha accolto i capi di Stato e di governo dei Paesi africani con un lungo discorso: "L'intendimento e l'auspicio sono quelli di poter realizzare, dopo il dialogo intenso avviato negli anni scorsi con le conferenze ministeriali Italia-Africa, un rapporto ancora più forte e strutturato tra il continente africano e il nostro Paese".
Così il premier Meloni: "L'obiettivo è presentare ai Paesi africani la nostra visione di sviluppi dell'Africa". L'Italia vuole avere un "approccio da pari a pari per crescere insieme. Abbiamo stabilito delle materie prioritarie sulle quali lavorare e dei Paesi pilota nei quali avviare i primi progetti".
"E poi vogliamo dialogare con tutti gli altri" Paesi, "i vantaggi per l'Italia sono innumerevoli: tutto quello che accade in Africa in qualche modo ci coinvolge, dalla migrazione alla sicurezza, passando per le catene di approvvigionamento. Per noi è fondamentale uno sviluppo adeguato del continente africano".