Luciana Sbarbati (Mre): "È necessario riformare il bilancio federale europeo"
Parla la leader dei Repubblicani Europei
Nel 2023 tutta l'Europa ha subito un rallentamento economico che abbinato alla "fiacca dell'azione politica"minata costantemente dagli interventi a gamba tesa dei sovranisti costituisce un grosso problema che ha finito per condizionare il NUOVO PATTO DI STABILITA,' nel quale ancora una volta gli investimenti pubblici vengono considerati come spesa corrente.
Sembra che il fatto che negli ultimi 20 anni la crescita in Europa sia stata in calando evidente non abbia alcuna rilevanza per decidere una volta per tutte di avviare un BILANCIO FEDERALE EUROPEO più che mai indispensabile
Le grandi reti infrastrutturali fisiche,materiali e immateriali,le stesse reti energetiche dovranno divenire europee e cessare di essere nazionali.
Dobbiamo augurarci che questo doveroso e indispensabile obiettivo sia chiaro a tutti coloro che si candideranno per le elezioni europee e che diventi il grande tema della prossima campagna elettorale che invece sta cominciando in termini irrisori che dimostrano come i nostri Leaders non si curino affatto del Destino del nostro continente,profondamente legato a questo salto di qualità che conferirebbe la statura politica necessaria per affrontare le sfide mondialiste che ci vedono sfilacciati,marginali,impotenti,incapaci di farci carico di una storia e di una cultura da difendere tutti insieme e da proiettare con autorevolezza politica sullo scenario internazionale, dove balbettiamo solo la nostra fragilità e le nostre divisioni.
Dal 2021 al 2023 nel nostro Paese sono state fatte due manovre per circa 210 miliardi di euro:100 miliardi per aiutare famiglie e imprese a pagare le bollette, ma purtroppo anche per finanziare gli extraprofitti da abuso di potere di mercato delle imprese energetiche, sui quali il nostro Presidente del Consiglio non ha avuto il tanto sbandierato CORAGGIO di intervenire ,se non per una quota irrisoria,e 110 miliardi per ristrutturare ,a spese dello Stato e pertanto di noi contribuenti, circa il 2%del patrimonio immobiliare italiano, per la maggior parte appartenente a cittadini con fasce di reddito medio alto.
Alla pur debole riforma fiscale che avrebbe dovuto tagliare le taxespenditures, i sussidi a fondo perduto ecc ,devono essere aggiunte le altre riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno:giustizia,pubblica amministrazione ,concorrenza
Sul mercato dell'energia non c'è concorrenza e l'Antitrust italiano, che ha multato di recente le imprese energetiche per pochi milioni di euro, nulla ha detto sui 100 milioni di extraprofitti che queste hanno realizzato.
E il Governo continua a tacere nonostante abbia una forte maggioranza e il Presidente del Consiglio si proponga costantemente in abiti decisionisti,e assiste muto al dibattito sul passaggio dal mercato protetto al mercato libero che è una grande ipocrisia, poiché il cosiddetto mercato libero non è affatto un mercato di libera concorrenza, bensì un mercato oligopolistico che è in mano ad una decina di grandi compagnie energetiche che monopolizzano l'importazione di gas e la produzione di energia elettrica.
Il nostro Parlamento ha approvato il bilancio per il 2024 con 1080 miliardi di spesa e 1000 miliardi di entrate.La manovra finanziaria reale posta 15 miliardi su 24 in deficit per cui l'intervento si fa su 9 miliardi, non si tagliano 140 miliardi di spesa improduttiva e non sono recuperati 100 miliardi di evasione.
Da tutto questo appare sempre più urgente non solo un bilancio federale europeo riformato, ma anche un bilancio nazionale che sia rivisto dal lato della spesa e dal lato delle entrate come ha detto l'ex governatore della Banca D'Italia Visco.
Luciana Sbarbati