Aldo Cazzullo: "Perché il comunismo ha fatto male alla sinistra". Ecco la sinistrash fucsia e arcobaleno
Cazzullo vorrebbe la sinistra che già c'è, quella che ha rinnegato Marx, Gramsci, Lenin e la classe lavoratrice per farsi semplice guardia fucsia della globalizzazione neoliberale
L'immarcescibile Aldo Cazzullo, infaticabile bardo del pensiero liberal-globalista, ci spiega dalle colonne del "Corriere della Sera" che il comunismo ha fatto male alla sinistra. Si capisce perfettamente la sua considerazione. Cazzullo, come l'intero mondo liberista a cui appartiene, vorrebbe una sinistra fucsia e arcobaleno, liberista e filoimperialista: insomma, la sinistra che già c'è, quella che ha rinnegato Marx, Gramsci, Lenin e la classe lavoratrice per farsi semplice guardia fucsia della globalizzazione neoliberale. Cazzullo spiega perché il comunismo è stato un grave errore da non ripetere mai più, secondo il più classico teorema dell'ordine liberale, che condanna come totalitaria ogni esperienza che non sia quella del liberalismo stesso, omettendo ovviamente di ricordare le atrocità di cui anche il liberalismo si è macchiato. E che Domenico Losurdo mise a tema nel suo prezioso studio "Controstoria del liberalismo". Ancora una volta, giornalisti e intellettuali come Cazzullo svolgono la parte di sistematizzatori dell'ordine simbolico dominante a beneficio dell'ordine turbocapitalistico. Come più volte ho ricordato, l'odierna sinistra neoliberale e filoimperialista è un fenomeno trash sotto ogni profilo. Per questo l'ho definita sinistrash. La sua espressione più peculiare si trova nel Che Guevara disegnato con il rossetto sulle labbra, il simbolo della deriva trash di una sinistra demofobica che sta con il capitale e non con il lavoro, con l'imperialismo e non con i popoli oppressi, con i capricci di consumo arcobaleno e non con i diritti sociali del lavoro, con le banche e non con i ceti medi sofferenti.
Di Diego Fusaro.