Panfilo Britannia, Draghi e le privatizzazioni dell'Italia: "Inevitabili". Quando gli anglosassoni si imposero sul nostro Paese

Nel lontano 2 giugno 1992, Mario Draghi parlò della vendita delle azioni pubbliche dell'Italia, problematiche che il nostro Paese riscontra ancora oggi

Pubblichiamo il discorso sul panfilo Britannia fatto da Mario Draghi, allora Direttore Generale del Tesoro, alla Conferenza sulle Privatizzazioni, tenutasi sullo yacht della Regina Elisabetta (Royal Yacht 'Britannia'), il 2 giugno 1992, ma ancora attuale. L'ex Presidente della BCE parlò della vendita delle azioni pubbliche, un processo con cui 28 anni dopo, l'Italia fa ancora i conti. Nelle sue parole figurano i mercati come strada per la crescita, la fine del controllo politico, l'idea di public compagni, ma anche tanti rischi in merito alla gestione della disoccupazione. 

Bisogna ricordare inoltre, che su quella nave c'era anche la Goldman Sachs, la stessa che dopo un po' ha scelto Draghi come Vice Presidente. "Il Britannia, Draghi, e le privatizzazioni dell'Italia, (...) su quel panfilo gli anglosassoni "dettarono" le istruzioni su come "vendere" l'Italia, ossia su come - obbligatoriamente - privatizzare le industrie tricolore", si legge in un articolo di Wall Street Italia.

Panfilo Britannia, Draghi e le privatizzazioni dell'Italia: "Inevitabili"

"Signore e signori, cari amici, desidero anzitutto congratularmi con l’Ambasciata Britannica e gli Invisibili Britannici per la loro superba ospitalità. Tenere questo incontro su questa nave è di per sé un esempio di privatizzazione di un fantastico bene pubblico.

Durante gli ultimi quindici mesi, molto è stato detto sulla privatizzazione dell’economia italiana. Alcuni progressi sono stati fatti, nel promuovere la vendita di alcune banche possedute dallo Stato ad altre istituzioni cripto-pubbliche, e per questo la maggior parte del merito va a Guido Carli, ministro del Tesoro. Ma, per quanto riguarda le vendite reali delle maggiori aziende pubbliche al settore privato, è stato fatto poco. Non deve sorprendere, perché un’ampia privatizzazione è una grande – direi straordinaria – decisione politica, che scuote le fondamenta dell’ordine socio-economico, riscrive confini tra pubblico e privato che non sono stati messi in discussione per quasi cinquant’anni, induce un ampio processo di deregolamentazione, indebolisce un sistema economico in cui i sussidi alle famiglie e alle imprese hanno ancora un ruolo importante. In altre parole, la decisione sulla privatizzazione è un’importante decisione politica che va oltre le decisioni sui singoli enti da privatizzare. Pertanto, può essere presa solo da un esecutivo che ha ricevuto un mandato preso e stabile…".

Quanto introdotto da Draghi sul panfilo Britannia è da sempre oggetto di dibattito, spesso inquinato da tesi complottiate e teorie fantasiose. I professionisti dell'informazione ritengono quasi che quel summit non abbia mai avuto luogo, o che comunque fosse una cosa poco importante. Tali dubbi nascono anche dalla segretezza imposta ai partecipanti dagli organizzatori del convegno.