Patto di Stabilità, accordo raggiunto nell’Ue: l’Italia si piega a Francia e Germania, Giorgetti: “Compromesso inevitabile”
Parigi e Berlino avevano scavalcato tutti annunciando di aver trovato un’intesa “al 100%” sulla nuova modifica prima dell’Ecofin
Accordo raggiunto nell’Unione europea al Patto di Stabilità. All’Ecofin dall’Italia è arrivato un via libera con riserva, dato che per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nell’intesa “ci sono cose positive e altre meno”. Fatto sta che l’Italia si è piegata alle volontà di Francia e Germania, che già nella serata di ieri, martedì 19 dicembre, avevano annunciato di aver sbloccato la trattativa e di aver raggiunto un “accordo al 100%” sulla nuova modifica.
Patto di Stabilità, accordo raggiunto nell’Ue: l’Italia si piega a Francia e Germania, Giorgetti: “Compromesso inevitabile”
Secondo la presidenza spagnola l’accordo stipulato tra i ministri delle Finanze dell’Ue “garantisce stabilità e crescita, con regole che sono equilibrate, realistiche e valide per le sfide presenti e future”. Il Patto di stabilità, che tornerà in vigore dal 2024 dopo lo stop deciso durante la pandemia, disciplina le politiche di bilancio degli Stati membri dell'Ue. L'ultima modifica era stata concordata nel 2011. Il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che la nuova versione entrerà in vigore la prossima primavera “se le tappe finali per la sua approvazione si concluderanno positivamente”.
Giorgetti: “Accordo per una realistica e graduale riduzione del debito”
“Abbiamo partecipato all’accordo politico per il nuovo Patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un’Europa che richiede il consenso di 27 Paesi”, ha spiegato Giorgetti al termine dell’Ecofin che ha dato il via libera al nuovo Patto di stabilità e crescita. “Ci sono alcune cose positive e altre meno. L’Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito, mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo”.
“Ci sono regole più realistiche di quelle attualmente in vigore”, ha aggiunto il ministro dell’Economia del governo Meloni. “Le nuove regole naturalmente dovranno sottostare alla prova degli eventi dei prossimi anni che diranno se il sistema funziona realmente come ci aspettiamo. Consideriamo positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l’aver considerato un fattore rilevante la difesa e lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027”.