Lucia Lo Palo: finite le sterili polemiche, chiariamo che cosa è successo

Con stile ed eleganza si sgancia da questa vicenda dopo averne tratto politicamente tutto il vantaggio possibile

Lucia Lo Palo, manager ESG ---

In caso di Lucia Lo Palo è destinato a fare scuola, vediamo di capire subito di cosa parliamo: Lucia Lo Palo è un manager ESG, quel tipo di professionalità che fino a dieci anni fa nessuno sapeva che esistesse, ma oggi richiestissima. Un ruolo centrale all’interno delle aziende, perché chi lo ricopre è responsabile dei processi di transizione ecologica: una specializzazione coltivata con successo dalla protagonista di questa vicenda, che è arrivata ad essere responsabile dello stabilimento e membro del CDA della società di dimensione internazionale nella quale opera.

La passione della politica le è stata tramandata dal padre, militante della Dc ed amico di Formigoni, mentre lei in gioventù era frequentatrice dei circoli del Fronte della Gioventù. Con un passato da militante non è stato difficile farsi entusiasmare da Giorgia Meloni. È così si candidata alle regionali di inizio 2023 senza particolari pretese: non è stata eletta al primo tentativo, ma ha raccolto la bellezza di 2600 voti in sole tre settimane di campagna elettorale. Il che le ha fatto capire di avere un particolare talento nella relazione con le persone. Fratelli d’Italia, il centro destra, non se la poteva far scappare, infatti, viste le sue competenze, le ha proposto di dirigere l’Agenzia Regionale per la tutela del territorio, l’ARPA Lombardia.

Le polemiche

Lucia Lo Palo si è buttata in questa avventura, consapevole di avere un’esperienza utile in questa fase storica per far dialogare le imprese, da cui proviene, con le istituzioni. Ma le polemiche contro di lei si sono sollevate subito facendole capire che non avrebbe avuto vita facile. Prima l’accusano di ricoprire un ruolo tanto importante senza essere laureata, dimenticando la sua specializzazione proprio in materia ambientale. Poi le imputano responsabilità e colpe che non ha, esagerando e manifestando un disprezzo più per la persona che per il ruolo, con toni francamente esagerati e soprattutto senza ragioni di fondo se non quelle che sembrerebbero dettate da risentimento e frustrazione politica.

Infine, il peggio lo abbiamo visto all’inizio di novembre di quest’anno, quando Lucia Lo Palo decide di concedere un’intervista a Claudio Brachino di Italpress, e i concetti da lei esposti vengono immediatamente travisati dai suoi detrattori.

La frase incriminata è “l’uomo non è responsabile del cambiamento climatico” ma nessuno cita quanto lei aggiunge subito dopo “la sua responsabilità è la gestione drammatica dell’ambiente”. Un modo per dire una cosa ovvia, ovvero che cambiamenti climatici ci sono dalla notte dei tempi, ma che il riscaldamento terrestre è una responsabilità diretta dell’uomo. Niente di tragico, ma in capo a 24 ore un politico di grande esperienza come Francesco Majorino, capo dell’opposizione in Regione Lombardia, dal quale francamente non ci saremmo mai aspettati uno scivolone così sbagliato, costruisce un meme su Instagram prendendo solo la prima frase, cui aggiunge in sovrappiù la parola “negazionista” come fosse la sintesi di tutti i concetti espressi dalla sua avversaria politica.

Decine di commenti sui social

Da questa bizzarra interpretazione è nato un fiume di commenti sui social: centinaia di persone gli vanno dietro, decine di articoli commentano il “negazionismo” persino la Littizzetto nel suo programma si mostra in sintonia con lui. Lucia Lo Palo non risponde, non corregge, non smentisce, non attacca il suo avversario nemmeno intervistata da Nicola Porro. Un atteggiamento incomprensibile per tutti se non per lei che non vuole fomentare polemiche. Ma qualche giorno dopo l’opposizione chiede le sue dimissioni che vengono votate dall’assemblea lombarda a scrutinio segreto: qui nasce l’imprevisto, qualcuno nella maggioranza sfruttando l’anonimato del voto utilizza la Lo Palo per mettere in difficoltà Attilio Fontana dal suo interno.

A questo punto della storia una reazione indignata della presidente dell’ARPA sarebbe parsa più che legittima, invece il silenzio diventa assoluto. Tutti ovviamente sottolineano l’incoerenza di questo comportamento, sarebbe stato sufficiente, chessò io, smentire quanto le veniva attribuito, non dico ritrattare, ma semplicemente meglio definire il proprio pensiero.  Ma lo non lo fa, perché il presupposto è che lei è stata messa in minoranza dalla sua Regione: quindi ritiene corretto che sia la Regione a prendere la decisione finale definitiva sul suo ruolo. Così si è sottoposta a un quotidiano stillicidio di commenti, un’esecuzione pubblica per un reato che non si capiva però quale fosse. Ma forse è per questo che Lucia Lo Palo ha vinto la sfida con l’opposizione esterna ed interna. In sintesi, la Lo Palo dopo essere stata criminalizzata, strumentalizzata e beffeggiata per giorni, viene riconfermata dal presidente Attilio Fontana. E a quel punto rilascia un’intervista a Borgonovo de La Verità e chiarisce, definisce e precisa, segna un goal a suo favore, quello che fa la differenza.

Un'accusa infondata

Non fa la vittima e non punta il dito, insomma con stile ed eleganza si sgancia da questa vicenda dopo averne tratto politicamente tutto il vantaggio possibile. Sì, perché ha ottenuto da questa storia una notorietà incredibile e distinguersi in Politica equivale a farsi conoscere e quindi votare. Essendo l’accusa infondata e soprattutto esagerata nei toni e nei contenuti, ha finito con l’agire sul suo profilo generando vicinanza e solidarietà. Quindi … Lucia Lo Palo dovrebbe consegnare a Francesco Majorino uno stupendo mazzo di fiori perché oggi lei è diventata un personaggio, una donna vittima di una ingiustizia e di quello che qualcuno potrebbe considerare bullismo politico o perlomeno atteggiamento aggressivo e pregiudiziale.

Insomma, questa giovane donna arrivata da poco alla politica, seguendo il suo istinto, è riuscita a far riflettere tutti noi sull’uso della comunicazione in termini di propaganda.