Sbarbati (Mre): "Serve una conferenza per rilanciare l'Europa"

Parla la leader dei Repubblicani Europei

Le istituzioni europee sono nate dopo la seconda guerra  mondiale grazie ad un intelligente e generoso lavoro di cooperazione tra le forze liberal-democratiche,socialiste,popolari e soprattutto grazie alla rinuncia al perseguimento di egoistici interessi nazionali.

La costruzione dell'Europa Unita e Federale e' stata pero ' lentissima e piano piano e' stata abbandonata per il progressivo prevalere di interessi nazionali, che l'hanno ridefinita come un gruppo di stati rappresentati dai loro governi, così che l'Europa Federale, sogno dei padri fondatori, non si e' ancora realizzata.

L'Unione  Europea ha tradito  gradualmente i suoi valori fondanti di libertà',uguaglianza,fratellanza che ci hanno regalato oltre settanta anni di pace e prosperita'. Oggi l'Europa e' semplicemente intergovernativa,senza statura politica,privata di una voce autorevole nel grande scacchiere geopolitico, che altri stanno ridisegnando,preda di pulsioni nazionaliste  e  sovraniste che alimentano l'egoismo,il fanatismo  e ci stanno imprigionando nella pericolosa irrilevanza politica ed economica.

L'unica novità in questa  desolante  paralisi politica dell'Europa e' la nuova corrente Ambientalista ,che ci scuote dalla assuefazione  e ci richiama tutti ad una responsabilità cosciente e attiva nei confronti del pianeta e soprattutto delle  future generazioni.

Serve la ripresa di una chiara e forte iniziativa politica per riprendere il cammino interrotto per una Europa Federale ,che dia un nuovo volto al continente ,sappia recuperarne i valori culturali,religiosi,civili,storici e li sappia difendere come patrimonio non negoziabile a sostegno di una cultura di pace e progresso ,che promuova i diritti dell'uomo nel mondo intero,indipendentemente dalla nazionalità,lotti contro il razzismo e la xenofobia in tutte le loro deprecabili sfumature.

Le grandi tradizioni politiche europee hanno oggi il dovere di battersi senza esitazione contro la demagogia nazionalista,debbono elaborare un progetto politico comune ed impegnarsi per la battaglia federalista.

Stiamo tutti vivendo con sgomento e frustrazione la guerra in Ucraina,frutto delle arroganti mire nazionaliste e imperialiste della Russia,come pure la guerra tra Israele e i terroristi di Hamas, che stanno pericolosamente esondando dai confini statuali , ci hanno dimostrato l'incapacità strutturale dell'Europa ad assumersi la responsabilità politica delle sue decisioni ,frantumate dal voto alla unanimità ,dalla gabbia del  funzionalismo che ha costantemente indebolito la sua capacita 'decisionale,da un allargamento fatto per interessi geopolitici ed economici ,non sempre compatibili con il disegno di una Europa unita.

A questo deprimente scenario ,che allontana sempre piu' i cittadini dall'Europa, si affianca la figuraccia dell'ONU nei recenti voti sulle risoluzioni sul Medio Oriente,che ha rivelato palesemente la sua attuale scarsa autorevolezza  come istituzione sovranazionale,minata dai forti contrasti tra i membri del Consiglio di Sicurezza.
Su queste grandi catastrofi della civiltà l'Europa naviga con passo incerto e altalenante  ,continua a balbettare o a trincerarsi dentro l'attendismo o un vile silenzio;nessuna iniziativa diplomatica unitaria e' in campo,e ,sulle recenti risoluzioni, gli stati europei hanno votato in tre modi diversi.

Se si continua ad agire ognuno per se' e  per i propri interessi o ideologie,il futuro dell'Europa,il grande sogno dei padri fondatori naufragherà fatalmente.

Per questo va ripresa con vigore l'iniziativa federalista che dia all'Europa una fisionomia politica,che le consenta un vero protagonismo nel nuovo equilibrio geopolitico che si sta delineando ,per evitare altre guerre,per il progresso,per affrontare le nuove emergenze del cambiamento climatico e delle migrazioni di massa.

Abbiamo bisogno di rivedere il trattato di Lisbona,di procedere verso il voto a maggioranza,di favorire concretamente una unica cittadinanza,una unica moneta,un bilancio federale,con istituzioni federali che garantiscano una unica politica estera ed una unica politica della difesa.

Abbiamo bisogno di un colpo d'ala per uno Stato federale che parta con chi ci sta e sappia convivere con chi non riesce ad accettare subito questo progetto,ma soprattutto di partiti politici che non pensino all'Europa come una mucca da mungere al bisogno ,reclamando solo diritti,ma cerchino di essere la rappresentanza di veri partiti europei che sappiano esprimere candidati consapevoli del loro alto compito e della loro responsabilita'.

Luciana Sbarbati