Meloni contro Forza Italia su dl Energia e nomina Amato a presidente commissione ai: "È irritata". Vendetta per il caso Giambruno?
Meloni contro Forza Italia e la famiglia Berlusconi: aumenterebbero gli indizi di una possibile lotta intestina alla galassia (pubblica e privata) della destra italiana
Meloni contro Forza Italia, questo il duello che sembrerebbe da alcuni giorni prendere vita tra Roma e Milano, con reciproche sferzate che coinvolgono il dl energia, la nomina di Amato a presidente della commissione ai e l'accordo sulla prescrizione. All'origine, ipotetica causa visibile (non necessariamente sostanziale): Giambruno, Striscia la Notizia e gli stracci che volano. Molte le voci che si alzano in questa sospetta lotta intestina, a partire da quella del Ministro Lollobrigida.
Meloni contro Forza Italia: salta la testa di Amato come presidente della commissione ai
Non è confermato che si stia consumando uno scontro aperto tra Meloni e la famiglia Berlusconi, eppure indizi non ne mancano. Il primo, quello forse più esplicito, riguarda la figura di Giuliano Amato. Un nome, quello dell'ex presidente del Consiglio, che era stato scelto lo scorso mercoledì quale nuovo vertice della neonata commissione sull'intelligenza artificiale. Un tema, quello dell'ai, molto a cuore a Fratelli d'Italia, e per la guida della cui commissione in molti si aspettavano un fedelissimo di Meloni. Non erano stati in pochi, quindi, a sorprendersi della nomina di Amato. Sia per l'età avanzata, sia per le recenti frizioni seguite agli imbarazzi per il premier nei bilaterali con Parigi dopo le affermazioni su Ustica.
A Forza Italia, tuttavia, il nome non dispiaceva. A Forza Italia e, in particolare, al sottosegretario alla presidenza all'editoria Alberto Barachini. Non un azzurro qualsiasi, dunque, ma uno dei parlamentari forzisti più rappresentativi della corrente "berlusconiano-familiare" del partito aveva deciso la comina dell'ex premier. Con il benestare, suggerisce qualche malizioso, dei figli del Cavaliere.
Sorpresa, per quella nomina, eppure alla fine sembrava essere passata. Ma. Nel pomeriggio di lunedì 23 ottobre l'annuncio della retromarcia. Stroncata la nomina di Amato, stando a quanto indicato dallo stesso Palazzo Chigi, con "irritazione del premier" (pare l'idea di sottolineare la rabbia di Meloni sia di Fazzolari). Gli alleati di Governo tradiscono sorpresa per l'improvvisa decisione del presidente del Consiglio, assicurando che la scelta di Barachini era stata anticipata al sottosegretario Mantovano ed a Gianni Letta, prima di essere resa pubblica, e nessuno aveva alzato obiezioni.
Le altre fiammate del presunto scontro Meloni - Forza Italia
Non solo Amato, tuttavia, farebbe perdere il sonno alla quiete tra Palazzo Chigi e gli eredi del Cavaliere. Il secondo indizio di un possibile scontro tra Meloni ed i Berlusconi è sbocciato, sempre lunedì, prima dell'inizio del Consiglio dei Ministri. Il Ministro Fitto, vicinissimo al premier, ha infatti ottenuto il blocco della proroga del mercato elettrico tutelato per le famiglie. Trattasi di una misura proposta dal forzista Gilberto Pichetto Fratin e molto cara a Forza Italia.
Nonostante da tempo il Ministro delle Politiche Europee non nascondesse la propria antipatia per il decreto, in pochi si attendevano uno stop così improvviso. Subito, quindi, sono affiorate le ipotesi di azione politica concertata dalla dirigenza FdI per colpire gli alleati di Governo. Nulla di confermato, ma sufficiente a scatenare una reazione durante il vertice di maggioranza: saltato l'accordo sulla prescrizione, con FI che non ha garantito l'appoggio.
In pochi sono in queste ore disponibili a rilasciare commenti sul presunto "match Meloni contro Forza Italia". Tra questi, però spicca il Ministro Lollobrigida, raggiunto dalle domande dei cronisti proprio a margine dell'infausto vertice. Interroggato sull'ipotetica frizione con i Berlusconi il Ministro dell'Agricoltura ha risposto: "Non abbiamo mai avuto occhi di riguardo per Mediaset. Domandarlo presuppone che noi, in passato, abbiamo favorito qualcuno, cosa che non è mai successa. Mai fatti favori, né mai ne faremo". Lollobrigida conclude quindi evidenziando i positivi risultati elettorali del week end del centro destra, sottolineando però (cosa assai rara) la differenza numerica di preferenze tra i partiti della coalizione: "Noi continuiamo a dare schiaffoni a tutti. Avete visto Galliani? E poi la vittoria in Trentino. Anche se non tutti, per la verità, sono andati bene".
In definitiva, sembrerebbe essersi inceppato un ingranaggio, non è chiaro se temporaneamente o meno.