Elezioni Trento, Fugatti al 52% resta presidente della provincia nonostante gli orsi; FdI (12%) non supera la Lega (13%) ma aumenta di 8 volte i voti del 2018
Nonostante il dibattito attorno agli orsi F36, JJ4 e MJ5, dal presidente di Trento Fugatti ritenuti da abbattere, il leghista si è visto riconfermato alla guida della provincia autonoma, con un aumento del 5% rispetto alle preferenze del 2018
Alla fine l'ha spuntata nuovamente. Il presidente uscente di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, resta alla guida della provincia. La coalizione di centro destra che lo sostiene incassa il 52% delle preferenze distanziando di parecchi punti il secondo arrivato, l'ex sindaco di Rovereto Francesco Valduga (candidato del centro sinistra), fermo al 37,5% di voti. Una vittoria sulla quale non hanno potuto pesare le polemiche degli ultimi mesi riguardanti la gestione della "questione orsi" che aveva fatto di Fugatti un nome noto in tutto il Paese. Il (nuovamente) presidente della provincia autonoma, infatti, vede aumentare di cinque punti percentuali il sostegno popolare rispetto al 47% delle preferenze incassate nel 2018.
Soddisfazione in casa Lega ma occhi aperti sugli alleati dei Fratelli d'Italia
Tra i primi ad esultare, il leader della Lega Matteo Salvini, che sui social si complimenta con il "suo uomo": "In Trentino, Lega e Civica del presidente prima forza politica con oltre il 20 per cento, Maurizio Fugatti confermato con larghissimo vantaggio". Non solo, il Ministro delle Infrastrutture può vantare una vittoria, trattata con grande discrezione (ma non per questo passata in cavalleria) per quieto vivere romano, nei confronti degli alleati (tanto nazionali quanto locali) di Fratelli d'Italia.
A Trento il partito del vice premier incassa il 13% delle preferenze (la lista personale di Fugatti il 10%), mentre quello del Presidente del Consiglio Meloni si ferma al 12%. Vicino, ma non oltre. Eppure non mancano i motivi di riflessione in casa Lega: alle elezioni del 2018 (quando Fugatti non aveva una lista civica e l'allora Lega Salvini Trentino toccava il 27%) Meloni si era fermata all'1,48%. In 5 anni, quindi, una crescita dell'800%. Numeri che fanno riflettere, mentre l'orizzonte delle europee si avvicina.
Opposizioni e affluenza in calo
Risultati deboli per le opposizioni. Sola consolazione, quella del Pd, che nonostante la sconfitta è primo partito con il 16,6%. Movimento 5 Stelle fermo all'1,96% e fuori dal consiglio provinciale. Astensione in crescita rispetto all'ultima tornata del 2018, quando alle urne si erano presentati il 63% degli aventi diritto, ma comunque più bassa della media nazionale: il 58,39% degli aventi diritto ha votato.