Prodi: "Sono servo dell'Unione Europea", la rivelazione choc ma neanche tanto dell'ex premier
Vi fu un tempo in cui Romano Prodi disse utopicamente che con l'Unione Europea avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più. Le cose sono andate ben diversamente
In una nota trasmissione televisiva della rete "La7", qualche sera addietro Romano Prodi ha candidamente ammesso di essere "servo dell'Unione Europea". Stava spiegando il proprio ruolo nelle istituzioni europee, precisando di rappresentare il suo paese, l'Italia, ma di aver comunque giurato fedeltà all'Unione Europea. Detto altrimenti, Prodi riconosce di essere pur sempre un rappresentante dell'Italia, ma lascia nemmeno troppo obliquamente intendere che, al di sopra di essa, sta l'Unione Europea. Della quale appunto egli si professa senza perifrasi "servo". Sarebbe del resto superfluo ricordare che l'Unione Europea così com'è non è l'unione dei popoli europei, non è il progetto di Altiero Spinelli e non è nemmeno il sogno di Kant o di Husserl. È invece sostanzialmente una moneta, una banca, un pugno di oligarchi e tecnocrati che decidono sovranamente in modo tutto fuorché democratico della vita di milioni di persone unicamente in nome del profitto. Sarebbe altresì interessante domandare a Prodi, "servo dell'Unione Europea", in caso di contrasto fra i parametri e le leggi, la costituzione e i trattati dell'Italia e dell'Unione Europea da quale parte si schieri. Ma in fondo sarebbe una domanda oziosa, alla quale Prodi sembra aver già risposto autodefinendosi servo dell'Unione Europea. Peraltro che egli servisse le ragioni dell'Unione Europea assai più di quelle dell'Italia e del suo popolo era del tutto evidente considerando il suo operato. Vi fu un tempo in cui Romano Prodi disse utopicamente che con l'Unione Europea avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più. Le cose sono andate ben diversamente, e sembra anzi che oggi con l'Unione Europea si lavori sempre di più per guadagnare sempre meno. Per non parlare poi della mole crescente dei disoccupati. Insomma, davvero Romano Prodi è orgoglioso di essere servo dell'Unione Europea?
Di Diego Fusaro.