Cpr migranti, sindaci e governatori schierati contro il governo: "Non risolve il problema degli arrivi"
L'iniziativa sarebbe quella di istituire nuovi cpr per i migranti irregolari in tutte le regioni del Paese ma l'idea ha suscitato una vera e propria rivolta tra gli amministratori locali e il Ministero dell'Interno
In Italia, il dibattito sull'efficacia e la validità dei Centri di Permanenza e Rimpatrio (Cpr) destinati ai migranti irregolari si è intensificato, suscitando una vera e propria rivolta tra gli amministratori locali e il Ministero dell'Interno, capeggiato da Matteo Piantedosi. L'iniziativa sarebbe quella di istituire nuovi cpr per i migranti irregolari in tutte le regioni del Paese. Tale scelta è supportata da Giorgia Meloni, la quale ritiene che questa strategia sia necessaria per gestire l'emergenza dovuta agli sbarchi.
Cpr migranti, sindaci e governatori schierati contro il governo: "Non risolve il problema degli arrivi"
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, è stato uno dei primi a sollevare dubbi significativi sull'approccio dei Cpr. Zaia ha dichiarato che questa strategia non risolverà il problema degli arrivi, considerando il massiccio numero di persone da rimpatriare rispetto alla capacità attuale dell'Italia di gestire tali operazioni. L'inefficacia dell'approccio attuale è stata paragonata a "svuotare il mare con un secchio". Zaia ha richiesto un intervento su scala europea per affrontare questa sfida, considerandola un "esodo biblico" che richiede azioni a livello continentale.
Milano: Sala richiede risorse adeguate
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha sollevato la questione della capacità limitata di accoglienza residua nella sua città. Soprattutto per quanto riguarda i minori non accompagnati, Sala ha evidenziato la difficoltà nel gestire il flusso migratorio con le risorse attualmente a disposizione del comune. Ha chiarito che gli amministratori locali non possono affrontare questa sfida da soli e hanno bisogno di risorse adeguate per fornire un'accoglienza appropriata. Ha sottolineato la responsabilità del governo centrale nell'affrontare questa emergenza e ha richiamato l'attenzione sull'urgenza della questione, sottolineando che non è temporanea ma è destinata a perdurare.
Puglia: San Giuliano di Puglia scartato come sito potenziale
Il sindaco di San Giuliano di Puglia ha smentito le voci riguardanti l'ipotesi di realizzare un Cpr nel villaggio, già colpito da una tragedia sismica nel 2002. Ha spiegato che la struttura presente non è adatta a una trasformazione di questo tipo. L'idea di trasformare questa località in un Cpr è stata scartata e la decisione è stata confermata anche dal presidente della Regione, Marco Roberti, dopo un incontro con il ministro dell'Interno Piantedosi.
Piemonte: Cirio sostiene sicurezza e dignità
Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha espresso un approccio più equilibrato, sostenendo la decisione del governo di istituire nuovi Cpr per gli irregolari in attesa di rimpatrio. Tuttavia, ha messo in evidenza l'importanza di garantire la sicurezza delle comunità locali e la dignità dei migranti. Cirio ha auspicato un dialogo costruttivo con il governo centrale per individuare zone idonee a scarsa densità abitativa, facilmente presidiabili e che possano garantire la sicurezza e la dignità sia dei migranti che dei cittadini residenti.