Cpr migranti, governo: "Entro 2 mesi il piano per l'apertura in tutte le regioni", ma Giani: “No in Toscana”
Piantedosi: "Il periodo massimo di trattenimento fino a 18 mesi non è un concetto complicato in termini di rispetto dei diritti umani, ce l'ha chiesto l'Europa"
Il governo italiano ha annunciato nuove misure volte a rafforzare il controllo sull'immigrazione e garantire un processo più efficiente di rimpatrio per coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale. La prima azione consiste nel bloccare le partenze, limitando l'ingresso nel Paese e intensificando le procedure di rimpatrio per chiunque sbarchi in Italia senza un valido motivo.
Cpr migranti, governo: "Entro 2 mesi il piano per l'apertura in tutte le regioni", ma Giani: “No in Toscana”
La Premier Giorgia Meloni ha spiegato l'approccio del governo: "Chiunque arrivi in Italia e non abbia diritto alla protezione internazionale sarà rimpatriato. A tal fine, il tempo massimo di detenzione nei Centri di Permanenza per i Rimpatri è stato esteso da 6 a 18 mesi, garantendo il periodo necessario per gli accertamenti e l'avvio delle procedure di rimpatrio".
Parallelamente a questa iniziativa, il governo ha anche annunciato il potenziamento della rete dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr). Attualmente, in Italia sono presenti 9 Cpr con una capacità totale di accoglienza di 619 ospiti, ma il governo ha pianificato la costruzione di nuove strutture in "località a bassa densità abitativa e facilmente controllabili".
Il Ministro della Difesa ha affermato: "Queste nuove strutture saranno situate in aree scarsamente popolate, rendendole facilmente sorvegliabili. Saranno considerate di interesse nazionale per la sicurezza e selezionate tra caserme dismesse e altre aree idonee. Il Genio Militare sarà responsabile dell'allestimento rapido di questi nuovi Cpr".
Piantedosi: "Ce l'ha chiesto l'Europa"
"La disposizione che impone un periodo massimo di trattenimento fino a 18 mesi non è un concetto complicato in termini di rispetto dei diritti umani: è una richiesta avanzata dall'Unione Europea. I Centri per i rimpatri sono stati introdotti nell'ordinamento italiano tramite la legge Turco-Napolitano, durante un governo di orientamento di sinistra. Ora, da quella stessa parte politica, ci sono delle critiche, ma questo è parte del gioco politico. È fondamentale accogliere coloro che hanno diritto all'asilo, ma allo stesso tempo effettuare rimpatri per coloro che non ne hanno diritto. Il periodo di 18 mesi è fortemente previsto dalle normative ed è sempre stato una delle raccomandazioni dell'Unione Europea rivolte all'Italia." Ha spiegato il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in un intervento a Radio1.
Il Ministro ha inoltre precisato: "Il blocco navale potrebbe essere considerato dall'agenda della Premier Meloni una volta completata la fase della missione Sophia, ma solo in accordo con i Paesi coinvolti. Questo era inizialmente previsto nella missione Sophia, che si era fermata ad una fase intermedia, ossia il soccorso in mare, il quale aveva finito per fungere da fattore attrattivo, portando al soccorso di ben 44mila migranti."
Tuttavia, le nuove misure hanno già suscitato alcune polemiche, con i governatori di alcune regioni che si oppongono al piano del governo. Alcuni di loro, in particolare quelli di orientamento politico di sinistra, hanno annunciato il loro disaccordo e la loro intenzione di intralciare la realizzazione dei nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio nelle rispettive regioni. Ad esempio, Eugenio Giani, ha annunciato che non darà l'ok per la Toscana.
I Cpr in Italia
Al momento in Italia, i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) risultano funzionanti, ad eccezione di quello situato a Torino, il quale è temporaneamente chiuso per lavori di ristrutturazione a seguito di atti vandalici e danneggiamenti, compresi gli incendi, causati dai migranti. I nove Cpr operativi sono distribuiti in sette regioni: Puglia, Sicilia, Lazio, Basilicata, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e Lombardia. Complessivamente, l'attuale capienza totale dei Cpr è di 619 posti.
Attualmente, il totale dei detenuti nei vari Cpr è di 592, di cui 587 uomini e cinque donne. Tutte le detenute femminili si trovano nel centro di Ponte Galeria di Roma, l'unico Cpr che dispone attualmente di una sezione dedicata alle donne. Nel dettaglio, nella struttura di Trapani si contano 110 detenuti su un totale di 108 posti, a Roma 115 su 117 posti complessivi. A Bari, tutti i 54 posti disponibili sono occupati, mentre a Brindisi sono presenti 13 detenuti su 14 posti. A Caltanisetta si contano 35 detenuti su un massimo di 36 posti, a Potenza 86 su un totale di 92 posti. A Gradisca si contano 89 detenuti su 100, a Macomer 45 su 50 e a Milano 45 su 48.