Strage di Ustica, Amato: "Ho parlato perché sento il peso dell’età, Macron sciolga dubbi su base di Solenzara"

l ruolo della Nato nella tragedia "non è completamente chiaro": "La Nato ai fini del chiarimento di ciò che accadde, per quanto io ne sappia, ha in parte collaborato e in parte no". E ritratta su Craxi: "Informò Gheddafi nell'86"

Giuliano Amato è tornato in conferenza stampa sula strage di Ustica, spiegando le vere ragioni che l'hanno portato a dire la sua verità. "Una persona a 85 anni comincia a pensare se c’è qualcosa di incompiuto che può provare a completare”. Amato spiega di non voler ritrattare "nulla", quanto sulle scuse di Macron: "Ho chiesto di occuparsi della cosa – dice – perché all’epoca della strage era un bambino. Se dimostra che è infondata bene, se no deve chiedere scusa". Il premier francese in particolare, dovrebbe "liberarci dalla questione Solenzara (la base militare in Corsica da cui potrebbe essere partito il caccia che lanciò il missile contro il Dc9, secondo una delle piste investigative, ndr)".

Strage di Ustica, Amato: "Ho parlato perché sento il peso dell’età, Macron sciolga dubbi su base di Solenzara"

Giuliano Amato ha indetto un incontro nella sede della stampa estera per rispondere alle questioni sollevate dalla sua intervista: "Ho trovato singolare – ha detto – che in questi giorni sia stato detto che la politica con Ustica non c'entra. La politica può ancora fare molto, se vuole, perché la vicenda di Ustica sia chiarita".

Amato spera di dare un input a tutti coloro che sanno. E si ripensa ad Andrea Purgatori, che "era una voce importantissima, altre che hanno vissuto la vicenda se ne possono andare, visto tutti gli anni passati. Potrebbero andarsene anche altri protagonisti di quella vicenda, chi ha guidato un aereo potrebbe dire 'ero io alla cloche di un aereo che quella notte era tra gli altri a ronzare attorno al Dc9'”. "La ricerca di verità da parte delle associazioni delle vittime comincia a diventare irrealizzabile perchè si muore".

Poi: "Non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica. Ho detto che portavo avanti l'ipotesi più ritenuta più credibile tra quelle formulate, specificando che non avevo la verità da offrire ma il mio scopo era provocare se possibile un avvicinamento alla verità".

Il ruolo della Francia e della Nato sulla strage di Ustica

Sui possibili attriti della Francia, spiega di essere "molto amico" con l'Eliseo. "L'unica mia questione aperta con la Francia è la testata piantata da Zidane nel petto di Materazzi. Chi ha scritto che la mia intervista è fonte di attriti con la Francia - ha aggiunto - ha voluto creare un attrito, ha voluto dire una cosa non vera, che è una cosa che spesso in politica si fa ma non risponde alla verità". 

Il ruolo della Nato nella tragedia "non è completamente chiaro": "La Nato ai fini del chiarimento di ciò che accadde, per quanto io ne sappia, ha in parte collaborato e in parte no – ha spiegato l’ex presidente del Consiglio -. Ha collaborando non negando le carte che dimostravano che quella sera erano in volo in quella zona aerei americani, belgi, francesi, inglesi, ma asserendo che non era un'esercitazione Nato, sembrava, ma non era stata organizzata dalla Nato".

Amato rivela di non aver sentito i vertici del governo dopo la sua intervista: “Perché avrei dovuto?”. E ha invece ammesso di aver commesso un errore nel ricostruire il ruolo di Bettino Craxi. "Un errore, segnalato anche da figli di Craxi. Inizio ad avere una certa età e ho ammesso che non sono in grado dire se l'errore l'ho fatto io o se lo fece chi mi disse che Craxi informò Gheddafi. È un fatto che lo informò nell'86".