Sabrina Ferilli: " Schlein troppo radicale, mentre la Meloni è preparata, la gente è soddisfatta di lei"

L'attrice romana, pur continuando a dichiararsi di sinistra, critica la nuova direzione del PD accusandolo di "non riuscire a coinvolgere tutti", dichiarandosi comunque favorevole al salario minimo

Sabrina Ferilli, in un'intervista rilasciata a "Vanity Fair", ha parlato di tanti temi, dalla famiglia al suo lavoro, esprimendo anche le sue opinioni personali sulla politica italiana. Alla domanda relativa al suo schieramento politico, l'attrice romana ha risposto che "ora è un problema": in passato la Ferilli era sostenitrice del PD, per poi passare all'ammirazione per il Movimento 5 stelle, pur smentendo categoricamente di essere stata proposta come candidata per le elezioni regionali nel Lazio per i "grillini".

Sabrina Ferilli: "Schlein troppo radicale, mentre la Meloni è preparata, la gente è soddisfatta di lei"

All'attrice non piace affatto la nuova direzione che sta intraprendendo il Partito Democratico sotto la guida di Elly Schlein: "Lei è troppo radicale e fa fatica a convogliare l'interesse di tutti, perché la sinistra dovrebbe insistere su tematiche più trasversali, come il lavoro, la sicurezza, la scuola, ma non hanno fatto nulla e sono stati al governo per tanti anni". Tuttavia si esprime nettamente a favore sul salario minimo. "E' sacrosanto, una battaglia che solo ora è stata sollevata, un po' in ritardo, farlo ora dall'opposizione sembra solo una mossa demagogica". Quando gli chiedono cosa pensa invece di Giorgia Meloni risponde riconoscendone la coerenza delle idee e la popolarità tra i cittadini: "È un capo di un governo di destra, e quello è, quello fa. Io sto a sinistra e su tanti temi sono molto distante. Dicono: è preparata. Ma che fosse preparata lo sapevo anche prima. L'errore della sinistra sotto elezioni è stato quello di dire: non votatela perché è fascista, invece di proporre alternative. I sondaggi la danno ancora ben salda, evidentemente la gente è soddisfatta". Le battaglie come l'accoglienza e lo ius soli per la Ferilli sono temi che "non sono interesse di tutti, perché a noi non ci manca di arrivare a fine mese, non ci mancano i soldi per farci curare dal medico privato o per mandare un nipote a una scuola privata. Faccio parte di una fascia, più piccola, di persone privilegiate: non perché lo sono non posso parlare, anzi, però le mie preoccupazioni 'pesano meno' di quelle della maggioranza che vive le difficoltà tutti i giorni".