Alluvione ER, scontro Bonaccini-Meloni, il governatore: "Dallo Stato neanche 1 €", la premier: "Mobilitati 4,5 mld"
Si intensifica lo scontro tra Bonaccini e Meloni sul tema dei fondi per la ricostruzione dell'Emilia Romagna, con il governatore che invita la premier ad un incontro di persona
Sembrerebbero essere ormai lontani i tempi della vicinanza tra il presidente del Consiglio ed il governatore dell'Emilia Romagna. Quei tempi tragici dell'immediato post alluvione in cui Meloni portava Von der Leyen a far visita alle province allagate, stretta a Bonaccini tra mille strette di mano e sorrisi reciproci che tradivano la consapevolezza di vivere una sovrumana tragedia. Una tragedia che, come spesso in questi casi accade, imponeva l'abbandono degli alterchi politici ed imponeva la chiara ed indubbia rivelazione del ruolo pubblico sopra quello di partito. Le acque si sono ritirate, il commissario è stato nominato (con esplicita delusione del Dem): ora restano i conti da pagare e le polemiche che gli accompagnano.
Scontro tra Bonaccini e Meloni sui fondi per la ricostruzione in Emilia Romagna
A sollevare il polverone era stato il governatore della martoriata regione, che nei giorni scorsi non aveva usato mezzi termini per attaccare l'esecutivo sul tema della ricostruzione, dichiarando: "Non è arrivato neanche un euro".
Non si è fatta attendere la risposta del premier, che in queste ore ha commentato: "Nei tre mesi trascorsi dagli eventi che hanno colpito l’Emilia-Romagna il governo ha provveduto ad emanare due decreti (poi convertiti in legge), mobilitando in totale risorse per 4,5 miliardi". Meloni ha quindi proceduto ad elencare alcune delle cifre finora elaborate da Palazzo Chigi (30 milioni per il licenziamento di 20mila richieste da parte di privati, 15 milioni per favorire l'accesso al credito, 18 milioni stanziati come contributo ad oltre 14mila lavoratori autonomi che ne avevano fatto richiesta), oltre ad aver ricordato la garanzia, da parte del generale Figliuolo (attuale Commissario Straordinario per la ricostruzione), alla copertura dei 2500 interventi d'urgenza richiesti dai comuni.
Meloni non ha poi risparmiato una stoccata nei confronti del governatore, più sul piano dei metodi di polemica che su quello dei contenuti: "Dopo l’alluvione non ho avuto modo di leggere da parte sua alcuna parola di sostegno all’azione del governo. Non bisogna cedere alla fretta e alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità, alimentando polemiche inutili".
Contro-contro risposta di Bonaccini, che cerca comunque la distensione con Roma ("Nessuno disconosce il valore di quanto fatto"): "Ribadisco quanto i sindaci, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali stanno dicendo: la stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non ha ricevuto un solo euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni".
Ancora, in conclusione del suo comunicato, il governatore cerca il dialogo, forse un ritorno a quei tempi apparentemente collaborativi durante i voli in elicottero sulle campagne trasformate in palude: " La fretta che Meloni mi imputa è quella dei nostri cittadini. Che tutto meritano fuorché polemiche sterili tra istituzioni. Noi siamo qui per dare una mano". Ancora, ed infine, un incontro a vedersi di persona.