Salario minimo, "fumata nera" all'incontro governo-opposizioni, Meloni spiazza la sinistra: "Coinvolgiamo parti sociali"

Concluso a Palazzo Chigi l'incontro tra governo e opposizioni per discutere il tema del salario minimo. Aspettative definitivamente abbattute per un nulla di fatto che non sembra sorprendere

Conclusosi a Palazzo Chigi l'atteso vertice tra Governo e opposizioni riguardante il tema del salario minimo. Numerose le delegazioni che hanno preso parte al vertice che, di fatto, arriva al termine senza nessun passo avanti nel dialogo tra le parti. 

Concluso con un nulla di fatto l'incontro Governo-opposizioni

Al termine dell'incontro, come in molti si aspettavano, prevale la linea della sconsolazione. Lamentano le opposizioni l'assenza di passi avanti: "Sostanzialmente ognuno resta sulle proprie posizioni. Palla al centro". Secondo indiscrezioni, durante il vertice il segretario di +Europa Riccardo Magi avrebbe addirittura esclamato: "Nulla di nuovo, siamo a metà tra un remake della discussione in commissione e il question time del governo alle opposizioni".

Da parte della maggioranza invece, due ore (tanto è durato l'incontro) di muro nei confronti di proposte che già si sapeva sarebbero state rifiutate. Non solo, ma il premier rilancia suggerendo di affidare la valutazione della misura al Cnel, per far arrivare previo confronto con le parti sociali la proposta in parlamento. Una proposta che imbarazza il centrosinistra, insicuro della postura che parti sociali storicamente alleate potrebbero, questa volta, tenere.

I partecipanti e le attese iniziali

A rappresentare i partiti della maggioranza i vicepresidenti del consigli Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Ministro del Lavoro Marina Calderone, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari oltre che, ovviamente, il Premier Giorgia Meloni

Sul fronte delle opposizioni, la segretaria Pd Elly Schlein e la Responsabile Lavoro del partito Cecilia Guerra, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte con l'ex Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, Carlo Calenda in rappresentanza di Azione con il capogruppo alla Camera Matteo Richetti, Nicola Frantoianni per Sinistra Italiana, Europa Verde con Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, con +Europa, infine, Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova. Unici assenti, i rappresentanti di Italia Viva di Matteo Renzi, che aveva già annunciato non avrebbe preso parte all'incontro.

Pochi i commenti all'entrata del palazzo, principalmente da parte delle opposizioni. Schlein rivendica una vittoria personale: "Andiamo a vedere se il governo ha novità sulla nosta proposta di salario minimo. Li abbiamo costretti a guardare in faccia la realtà sui lavoratori, intanto andiamo a sentire cos'hanno da dirci". Più defilato Calenda, che ha semplicemente detto, a quanti gli chiedessero cosa si aspettasse dall'incontro: "Alto rischio di non trovare l'intesa, ma resto ottimista per natura". Hanno suscitato qualche sorriso, invece, le parole di Conte: "Illustreremo la nostra proposta nei dettagli in modo che non ci siano più equivoci, abbiamo anche dei grafici".