Pnnr, sbloccate terza e quarta rata, Palazzo Chigi: "35 mld entro fine 2023, 60mila posti letto universitari entro 2026"
Una nota di Palazzo Chigi informa del raggiungimento dell'intesa tra Roma e Bruxelles sulla questione dei posti letto universitari. Sbloccata la terza e quarta rata, in arrivo entro la fine dell'anno 35 miliardi
A bloccare per mesi la discussione con Bruxelles sullo sblocco della terza rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), e quindi conseguentemente della quarta, era stato il problema dei posti letto degli studentati universitari, per quanto incredibile possa apparire. L’obbiettivo quantitativo richiesto, tra i molti altri raggiunti, era quello di aggiungere 7500 posti letto negli studentati universitari italiani entro la fine del 2022. Tira e molla tra il governo italiano e Bruxelles, con il primo che per settimane ha sostenuto che la quota fosse stata raggiunta, e la seconda che riteneva, invece, che una parte dei posti letto presentati da Roma fossero preesistenti e quindi non contabili per lo sblocco della terza rata. Un tira e molla alla cui ombra sono trascorsi mesi, fino ad oggi.
Pnrr, accordo raggiunto tra Governo italiano e Bruxelles: 35 miliardi entro la fine del 2023
Palazzo Chigi ha confermato oggi, giovedì 20 luglio, l’intesa raggiunta dal Ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto. Un’intesa tradottasi nel compromesso attorno al tema dei posti letto: cestinato l’obbiettivo di 7500 nuovi posti entro il termine del 2022, la discriminate per l’ottenimento della terza rata è ora l’aver avviato l’iter amministrativo e burocratico (gare e appalti, in pratica) atto a creare 60mila posti letto universitari entro la fine del 2026. In pratica, aumentano drasticamente i numeri dei letti, ma ne si pone comodamente il termine di creazione dopo lo sblocco delle rate del Pnrr. Non solo, l’obbiettivo richiesto (l’avvio di gare e appalti) non è più relegato alla scadenza dei criteri per l’ottenimento della terza rata, fine 2022, ma della quarta, giugno del 2023.
Altro elemento di primaria importanza, oltre alla terza rata, dal valore di 18,5 miliardi di euro, sarà sbloccata entro fine anno anche la quarta, di 16,5 miliardi. In totale, quindi, saranno 35 i miliardi di euro in arrivo entro il termine del 2023. Ancora in dubbio, per adesso, le tempistiche degli sblocchi, ma sembrerebbe che le possibilità siano tendenzialmente due: versamento di entrambe le rate nella seconda metà dell’anno, in un’unica soluzione da 35 miliardi; versamento immediato della terza rata da 18,5 miliardi e della quarta da 16,5 alla fine dell’anno (soluzione, secondo indiscrezioni, più probabile).
A informare riguardo le dinamiche in cui le decisioni si sono sviluppate, una nota di Palazzo Chigi: “Dopo un’approfondita interlocuzione con la Commissione Europea, il governo italiano ha presentato nella riunione della Cabina di Regia sul Pnrr una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, al fine di: inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali. In accordo con la Commissione, le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevedeva 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero. Con la decisione odierna della Cabina di Regia, il governo presenterà formalmente la proposta di modifica della quarta rata alla Commissione europea. La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell’Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l’11 luglio alla Commissione”.