Meloni sul caso La Russa: “Solidarizzo con la ragazza, io non sarei intervenuta”. Per Santanché: “Questione extrapolitica e complessa”

Meloni affronta le questioni politiche interne al Vertice NATO di Vilnius e chiarisce la posizione del governo sulla magistratura italiana

In una conferenza stampa tenutasi durante il vertice NATO di Vilnius, la premier Meloni ha colto l'occasione per affrontare alcune questioni interne alla politica italiana.

"Non me l'aspettavo questa...": è stata la sua reazione iniziale alla prima domanda sulle "vicende interne"; il cronista, oltre a fare il bilancio del vertice, ha chiesto a Meloni di parlare di quanto sta accadendo in Italia e, prima ancora che finisse di formulare la richiesta, la premier lo ha interrotto con una battuta.

Entrando poi nel vivo del dibattito politico interno, sullo scontro tra politica e magistratura, la premier ha dichiarato che non ci sarà alcuna guerra con i giudici: "Approfitto per fare chiarezza. Ci sono state molte polemiche, ho letto cose curiose. Non c'è dal mio punto di vista alcun conflitto con la magistratura. Chi confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura credo che rimarrà deluso", ha affermato Meloni. "Noi abbiamo un programma chiaro, un mandato che ci è stato dato dai cittadini, lo realizzeremo perché siamo persone che mantengono gli impegni e siamo concordi sul fatto che in Italia la giustizia abbia bisogno di correttivi, debba essere resa più veloce, efficiente e apparire imparziale".

Meloni sul caso La Russa: “Solidarizzo con la ragazza, io non sarei intervenuta”. Per Santanché: “Questione extrapolitica e complessa”

"Per quanto riguarda il caso di Leonardo la Russa, comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato, anche se non mi sarei espressa sul merito della vicenda", ha detto la premier. "Tendo naturalmente a solidarizzare con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi".

"La questione Santanchè è estranea alla politica, non riguarda la sua attività di ministro che sta svolgendo molto bene. È una questione molto complessa che va valutata nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che spetti alle aule dei tribunali e non alle trasmissioni televisive decidere in merito. L'anomalia sta nel fatto che al ministro non è stata notificata l'indagine, ma è stata notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei doveva parlare in Aula per l'informativa. Io segnalo un problema di procedura", ha affermato. "Mi sono limitata a prendere atto di ciò che mi è sembrato anomalo, ma sono tre casi diversi e vanno valutati singolarmente"

"La questione di Delmastro mi ha colpito molto oggettivamente, è una questione politica che riguarda un membro del governo nell'esercizio del suo mandato. Per come la vedo io, il principio di separazione delle parti e la neutralità del giudice implicano che il giudice non debba sostituirsi al pubblico ministero. Lo dico perché credo che queste siano le intenzioni espresse dal ministero della giustizia".

E ancora, riguardo a Delmastro: "Mi sono limitata a prendere atto di ciò che mi è sembrato anomalo, ma sono tre casi diversi e vanno valutati singolarmente. La questione di Delmastro mi ha colpito molto oggettivamente, è una questione politica che riguarda un membro del governo nell'esercizio del suo mandato". "Mi riconosco nelle dichiarazioni provenienti da Palazzo Chigi." Sempre in riferimento alla vicenda Delmastro, la premier ha dichiarato di ritenere legittima l'imputazione coattiva del sottosegretario ma ha specificato che è "una scelta precisa" e ha sottolineato: "Mi riconosco nelle dichiarazioni provenienti da Palazzo Chigi".

Ciò si riferisce al messaggio inviato dall'esecutivo ai magistrati nei giorni scorsi, che nel riaffermare la divisione dei ruoli hanno ricordato loro di non fare politica e che non si lasceranno intimidire. Quando due episodi come l'imputazione coattiva e le informazioni divulgate sui giornali "fuori legge" coinvolgono "due esponenti del governo", secondo il pensiero dell'esecutivo, è lecito chiedersi se una parte della magistratura abbia scelto di assumere un ruolo attivo di opposizione.