Salvini, negata in Senato l'autorizzazione a procedere contro il vice premier accusato di diffamazione da Carola Rackete

Il Senato ha negato l'autorizzazione a procedere contro il vice premier Salvini, accusato da Carola Rackete, ex comandante della Sea Watch 3, di diffamazione continua e aggravata

Con 82 sì, 60 no e 5 astenuti l’aula del Senato ha approvato oggi, mercoledì 28 giugno, la relazione presentata dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari riguardante le accuse di diffamazione mosse verso il vice premier Salvini. Il 28 febbraio scorso la giunta aveva deliberato l’insindacabilità di tali accuse, perpetrate dal comandante della Ong Sea Watch 3 Carola Rackete nei confronti dell’allora Ministro dell’Interno. L’approvazione di tale relazione anche da parte del Senato, quindi, mette un punto definitivo alla vicenda.

Niente processo per diffamazione a Carola Rackete per Salvini, il Senato nega l’autorizzazione a procedere

Le accuse al leader del carroccio erano state sviluppate da un procedimento aperto presso il tribunale di Milano, dove Rackete aveva sporto denuncia per diffamazione continua e aggravata. L’allora comandante della Sea Watch 3, nave Ong tedesca operante nel Mediterraneo per il recupero di migranti, non aveva mandato giù alcune frasi pronunciate dal Ministro in televisione e sui suoi profili social.

Secondo la Giunta, tuttavia, quanto affermato da Salvini contro il lavoro della ong, e le allusioni da lui fatte su quanto tali organizzazioni, di fatto, favoriscano una tratta di esseri umani gestita da trafficanti criminali, non sono imputabili di denuncia, in quanto si tratterebbe di opinioni “espresse da un membro del parlamento nell’esercizio delle sue funzioni e pertanto tutelate dalla Costituzione”.

Insieme alla Lega, ovviamente, hanno votato compattamente anche gli alleati di Governo, Fratelli d’Italia e Forza Italia, mentre si sono espressi a sfavore della risoluzione le opposizioni: Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e, nonostante all’epoca dei fatti contestati fossero al governo insieme al carroccio (governo di cui l’attuale leader ricopriva la carica di presidente) il Movimento 5 Stelle. In giunta, dove invece i voti totali sono 15, 10 sono stati i favorevoli, 3 i contrari (2 PD e 1 M5S) e 2 astenuti (Ivan Scalfarotto, di IV, e Ilaria Cucchi, AVS)