La narrazione insiste, "i vaccini fanno bene", ma Berrettini e Jacobs hanno chiuso

Virologi da copertina, affaristi, falsi filantropi, aspiranti dittatori tutti uniti: più dosi, il Covid tornerà. E dall'ONU alla UE fioriscono i progetti per irregimentare i social che veicolano opinioni, informazioni e dissenso.

Il professor Matteo Bassetti vive male la fase del declino mediatico e si sfoga su Twitter con uscite da Fauci on fire, adesso se la prende coi novax colpevoli d’aver rovinato il mercato residuo delle dosi; ma non erano “quattro barboni irrilevanti”? C’è in giro una grande attesa per la risorgenza pandemica e il boss di Pfizer, Bourla, quello degli affari multimiliardari con Ursula, via messaggini a tempo, insiste, vuole curare i contagi che verranno con le fiale scadute. Sono i prodigi del liberismo oltre il capitalismo, che ha bisogno di un minimo di libertà di movimento. Perché i nuovi contagi verranno, l’ha promesso Bill Gates, l’hanno annunciato i mafiosi della riconversione a tout prix, la nostra Giorgia Meloni non si sbilancia, manda avanti il ministro Schillaci che fa un passo avanti e due indietro ma non si compromette e non promette niente. Il Covid è come il Natale di Pozzetto, quando arriva arriva e bisogna essere pronti, tanto più che la sua risorgenza andrà saldata con le altre pseudoemergenze di stampo europeista: il pianeta, il clima, le auto elettriche, l’agricoltura bio che sarebbe senza agricoltura, la pesca a strascico proibita che sarebbe pescare senza la pesca, i cappottini termici, il controllo dell’inflazione via Banca Centrale che serve a distruggere il mercato delle case, a terremotare i mutui, con la benedizione, inesorabile, di Draghi: “La Lagarde fa bene come sta facendo”. Detto da quello che dopo la Grecia ha quasi seppellito l’Italia.

Dalla distruzione programmata non si salva niente: ha detto il presidente di Anfia, l’associazione della filiera dell’auto, Vavassori: “Così la transizione non si può fare, così ci ammazzano e basta”. Una transizione da portare a compimento in cinque anni quando sulle batterie siamo fermi a 50 anni fa. Ma il PD, nella persona del commissario Gentiloni, spinge sul MES che sarebbe una banca d’affari, o agenzia di rating, inattiva da anni, da riesumare giusto per incaprettare l’Italia con 500 condizioni che contemplano altrettanti ambiti da regolare, da mutare nell’assetto nazionale. È stupefacente l’accanimento della sinistra italiana per distruggere il possibile e il residuale del suo stesso paese. Cosa vuole la BCE, cosa vogliono quelli che manovrano il fantoccio Lagarde? È presto detto, concepire “una economia sostenibile” cioè arrivare ad abbassare il clima planetario con la leva finanziaria, assurdità astratte che si traducono in deliri concreti quali i piani quinquennali di stampo staliniano e i prestiti vincolati ai “rischi climatici”, che essendo vaghi e indimostrabili si prestano a qualsiasi interpretazione. Ovviamente dalla parte di chi li concede. Non si salva neppure il pensiero, l’espressione, sempre l’Unione, di concerto all’Onu, annuncia senza vacillare un piano di controllo delle informazioni e delle opinioni che il segretario Gutierrez spiega come segue: “Contro la minaccia globale rappresentata da disinformazione e odio serve una risposta coordinata globale”. Quanto a dire rendere i social sempre più irrinunciabili e sempre più controllati. Lo scrittore eretico Schellenberger per spiegarla senza fronzoli ci va giù duro: “Ostacolare la libertà di espressione sarà l’unico modo per imporre una certa agenda” ha dichiarato a la Verità in merito alla guerra tra Elon Musk, padrone di Twitter, e la solita UE che pretende ortodossia e adesione alla versione unica.

La mettessero come vogliono i Bassetti e i Gutierrez, ma qui la gente continua a morire senza preavviso a cinquanta, a quaranta anni e anche chi vive non se la passa bene. Il tennista influencer Berrettini faceva il testimonial del regime sanitario, “io mi vaccino, fatelo anche voi, il vaccino non crea reazioni”: adesso medita il ritiro, non riesce a tenere più in mano la racchetta. Il corridore Jacobs ha ballato una sola estate, dopo tre dosi non riesce più a sollevare le gambe, i rivali lo sfottono ma lui vive il dramma di uno che, come Berrettini, pensa a lasciare. Vederlo in pista è uno spettacolo penoso, manca la forza, manca l’elasticità e il biologo Ciro Isidoro, intervistato sempre da la Verità, dà una spiegazione complicatissima delle analogie e differenze tra virus e vaccino ma che possiamo sintetizzare così: la proteina spike da vaccino non si ferma, a differenza del virus, dove va a incidere, passa per i tessuti grassi, distrugge organi a caso, può scatenare i suoi effetti a distanza di mesi e questi effetti sono duraturi, sfuggono agli esami, c’è solo da pregare Iddio che passino da soli; ma il sistema immunitario ne esce a pezzi e un organismo indebolito non trova forze per guarire, anzi più ci prova e più perde energie. È precisamente quanto accaduto a Berrettini, a Jacobs e a tanti atleti che non possono ammetterlo apertamente se no le penali li sfasciano. Ma sono già sfasciati. Aggiunge Isidoro: parlare di cancri e di leucemie da vaccino è azzardato, mancano gli studi, mancano le conferme, io però l’anticovid ai cancerosi e alle puerpere lo eviterei. Ma Repubblica pubblica le lettere fasulle di chi chiede se, per le vacanze, non gli convenga prendere la quarta, la quinta dose “per non rischiare”: e, sopra, la pubblicità della Pfizer, però “non vincolante”. Siccome di vincolante c’è niente, continuiamo con la versione dell’Europa che ci salva, del vaccino che ci salva, del pianeta che non ha più tempo. Greta cancella i suoi tweet apocalittici, i 5 anni di tolleranza dati da questa squilibrata sono scaduti, l’umanità è ancora qui, a scannarsi, ad avvelenarsi, ma la gente dice: eh, però, non si sa mai, se avesse ragione lei? Non sta bene andare contro la verità ufficiale, non è educato, è da irriconoscenti, il potere mente sempre ma in fondo lo fa per noi.