Riforma Giustizia, Nordio attacca ANM: "Sue critiche interferenze". Sulle intercettazioni: "Spostiamo risorse per spiare cittadini su lotta alla mafia"

Il Ministro Nordio da Taormina risponde alle critiche del Presidente dell'ANM Santa Lucia: "Governo si rapporta con CSM, le sue interferenze". Sulla lotta alla mafia: "Siamo indietro di anni nelle tecnologie del crimine organizzato"

Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri della bozza della riforma della giustizia da lui proposta, il Ministro Nordio torna a parlare di intercettazioni. Lo fa dal Tabouk di Taormina, dove analizza lo stato dell’arte in questo campo e la direzione verso la quale, da Guardasigilli, intende muovere la giustizia italiana.

Il Ministro si scontra con l’ANM, accusandolo di interferire con la politica

Molti gli spunti sollevati da Nordio, che, come accade sempre più spesso, non ha mancato di bacchettare il rapporto opaco tra magistratura e politica: “Sia Cafiero De Raho che Pietro Grasso sono entrati subito in politica dopo avere cessato la carica di pm senza il periodo di decantazione che sarebbe necessario. Di nomi ce n’è tanti. A suo tempo avevo detto che il magistrato non dovrebbe mai fare politica, poi ho ritenuto che dopo 5 anni dalla cessione del mio lavoro in magistratura questa decantazione potesse giustificare il fatto di assumere una carica governativa. Ma queste persone che sono entrate in politica nell’immediatezza, dopo avere lasciato la magistratura, hanno condizionato la loro visione del mondo”.

Nordio è quindi entrato nel merito, rispondendo alle critiche del Presidente dell’ANM Giuseppe Santa Lucia attorno alla Riforma: “L’interlocutore istituzionale del Governo e della politica non è il sindacato, ma il Csm. Se un magistrato singolarmente ritiene che dal suo punto di vista una legge sia sbagliata dal punto di vista tecnico, nessuno ha il diritto di dire che interferisce”. Il Ministro ha poi continuato, riferendosi esplicitamente alle parole di Santa Lucia: “In questo caso invece si tratta del rappresentante di un sindacato dei magistrati che aveva pronunciato una serie di critiche severissime prima ancora che fosse noto ufficialmente il testo del disegno di legge. Queste cose per me significano interferenze”.

La posizione sul tema delle intercettazioni e le nuove tecnologie

Il Ministro Nordio ha quindi chiarito un altro tema caldo della Riforma della Giustizia, quello sulle intercettazioni, chiarendo che la volontà dell’Esecutivo non è quella di abolirle, ma concentrarle, ottimizzandone la portata, nei campi in cui sono veramente necessarie, leggasi contrasto al terrorismo ed alla criminalità organizzata: “Noi interverremo sulle intercettazioni molto più radicalmente. Che questa sia una barbarie che costa 200 milioni di euro l’anno per raggiungere risultati minimi è sotto gli occhi di tutti (…) Usiamo una parte delle risorse per le intercettazioni inutili sui cittadini normali e spostiamoli sulle indagini sulla grande criminalità organizzata. È un discorso che abbiamo fatto con il Procuratore antimafia Melillo. Perché noi siamo tecnologicamente arretrati. Io intendo potenziare le intercettazioni sulla mafia ma servono risorse”. 

Risorse, quelle per il contrasto alla criminalità organizzata, che dovranno essere in parte investite per la rimessa a nuovo dei sistemi e delle tecnologie d’indagine, conclude Nordio: “Siamo indietro di anni sulle tecnologie che usano le grandi organizzazioni criminali, perché non abbiamo i soldi per pagare gli strumenti che intercettano le organizzazioni criminali, che sono molto più avanti con la tecnologia. Lo stesso trojan che oggi viene considerato il meglio del meglio, o il peggio del peggio, è superatissimo. La criminalità organizzata usa dei sistemi che oggi non riusciamo a intercettare perché non abbiamo i soldi per farlo”.