Riforma Giustizia 2023, il Cdm approva il testo di Nordio. Sala bacchetta Schlein, contraria all'abolizione dell'abuso d'ufficio
Il Cdm approva la Riforma della Giustizia 2023 presentata dal Ministro Nordio. Scontro con PD e M5S sull'abolizione dell'abuso d'ufficio e con ANM sulla limitazione degli appelli dei PM
Approvata dal Cdm la Riforma della Giustizia proposta dal Ministro Nordio, che passa ora al voto in parlamento. Superato l’impasse con la Lega sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, scontro del Guardasigilli con la magistratura sulla limitazione della possibilità di appello dei PM.
Il Cdm approva la Riforma della Giustizia, atteso il voto in parlamento
Via libera da parte del Consiglio dei Ministri alla bozza della Riforma della Giustizia presentata ieri, giovedì 15 giugno, dal Ministro Nordio. Compattezza dalla maggioranza di governo, che passa ora la palla al parlamento. La Riforma, che fonti dell’esecutivo definiscono “una vera e propria rivoluzione garantista della giustizia italiana”, tra le altre cose cancella il retato di abuso di ufficio e mette paletti al potere di appello della magistratura.
Tira un sospiro di sollievo il Ministro della Giustizia Nordio, dopo l’approvazione di ieri sera, giovedì 15 giugno, in Cdm. Nonostante le positive attese per l’andata a buon fine della presentazione, non mancavano dubbi su quale sarebbe stata, alla fine, la posizione della Lega di Salvini, che non aveva mai nascosto qualche timida riserva riguardo all’abolizione del reato d’ufficio. La riunione, invece, si è conclusa con un sì unanime da parte di tutte le forze della maggioranza.
Proprio sul tema dell’abolizione del reato d’ufficio plaudono i sindaci e gli amministratori locali, in maniera bipartisan, e con loro, dai banchi dell’opposizione parlamentare, Renzi e Calenda, che hanno già annunciato il voto favorevole alla Riforma. Critiche arrivano invece dai banchi dei 5 Stelle - con Conte che tuona: “La riforma introdurrà nuovi spazi di impunità” – e del PD, dove il Segretario Elly Schlein accusa il Governo di sfruttare il cordoglio per la morte di Berlusconi “per portare avanti riforme a spallate”. Proprio al vertice Dem è arrivato in queste ore l’appello di uno degli uomini più in vista del partito, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, per chiedere alla forza di centro sinistra di cambiare linea e non scagliarsi contro il reato di abuso d’ufficio.
Lo scontro più duro, comunque, resta quello con la Magistratura, sul piede di guerra per le limitazioni previste dalla Riforma attorno al tema del potere di appello dei PM. Contro l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) il Ministro rivolge critiche dure, arrivando a definire “inammissibili” le intromissioni del potere giudiziario nel campo del legislativo.