Silvio Berlusconi e il racconto di mamma Rosa Bossi, morta nel 2008: “Una volta mi disse, sappi che ho avuto una vita meravigliosa. A me questo basta e avanza”

Rosa Bossi, mamma di Silvio Berlusconi, morta a 97 anni nel 2008, prima di morire raccontò alcuni aneddoti sull'infanzia del figlio, descrivendolo come una persona buona e altruista alla quale la fatica non faceva paura

 

A poche ore dalla morte del Cavaliere Silvio Berlusconi, ex premier e presidente di Forza Italia, si rincorrono in rete aneddoti e vicende che lo ricordano per le doti imprenditoriali, carisma e vissuto nel panorama politico italiano.

Della sua infanzia e giovinezza, ante 1994, anno della sua ascesa in politica, sappiamo poco, se non qualche ricordo che sua madre Rosa Bossi, ha condiviso prima di morire.

La donna, infatti, nata a Milano nel 1911, è morta all’età di 97 anni nel 2008.

Silvio Berlusconi e l’amore per mamma Rosa

Silvio Berlusconi era molto legato a sua madre e nonostante i tantissimi impegni lavorativi e politici, ogni lunedì correva a pranzo da lei.

La donna, prima di morire, raccontò qualcosa della vita di suo figlio, descrivendo i vari step che lo hanno portato a diventare il leader che oggi tutti conosciamo.

Pubblichiamo integralmente la descrizione di Silvio Berlusconi fatta da mamma Rosa Bossi, scomparsa nel 2008

“A Oltrona San Mamette la lingua ufficiale era il dialetto. Silvio parlava solo l’italiano, era l’unico, e per questo i compagni di gioco lo rifiutavano.

In una settimana aveva già imparato il loro gergo. Vedendomi allattare la sorella, concluse: come la vacca col vitèll.  Al liceo faceva sempre dei compiti in più per i compagni: li regalava a chi non aveva soldi, agli altri li faceva pagare.

Come primo lavoro vendeva elettrodomestici: una volta portò sulle spalle un frigorifero a una signora. Al quinto piano, s’accorse d’aver sbagliato scala. La fatica non gli ha mai fatto paura. Le prime mance le guadagnò lavandomi i piatti e dando la cera al parquet.

Mi disse del tumore solo dopo che lo operarono, andai a trovarlo in ospedale che era già in via di guarigione. Se l’avessi saputo prima, sarei impazzita. Quando ho compiuto 70 anni, Silvio era a Parigi. Mi mandò 70 rose alte come me. A mezzanotte sentii il campanello. Si scusò per l’ora, e mi ricoprì di baci.  Una volta mi disse: mamma non ti preoccupare mai per me, sappi che ho avuto una vita meravigliosa. A me questo basta e avanza”.