Decreto PA, la camera ha confermato la fiducia con 203 si, e 134 no: confermato stop a controlli della Corte dei Conti
Il Governo targato centrodestra ha posto la fiducia al decreto Pa che contiene la stretta sui controlli della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr e la proroga dello scudo erariale. Protesta l'opposizione
Il governo targato centrodestra e sotto la guida della premier Giorgia Meloni ha incassato la fiducia sul decreto sulla PA, con gli emendamenti che limitano i controlli della Corte dei Conti sulle spese per il Pnrr. I voti favorevoli sono stati 203; 134 i voti contrari; mentre sono stati 3 gli astenuti. Dopo l’esame degli ordini del giorno e il voto finale, il testo passerà quindi all’esame del Senato per essere convertito in legge, pena la decadenza, entro il prossimo 21 giugno.
Decreto PA, la camera ha confermato la fiducia con 203 si, e 134 no. Salvini: "Fatto come Draghi e Conte"
"Abbiamo fatto esattamente quello che hanno fatto Conte e Draghi", ha fatto sapere il leader della Lega e Vicepremier Matteo Salvini. O erano distratti quando la stessa cosa veniva fatta da Draghi e Conte e loro erano al governo, oppure hanno cambiato idea. Detto questo, a me interessa spendere bene e spendere tutte le risorse del Pnrr e tutti gli organi dello Stato devono remare nella stessa direzione. Sarà importante il ruolo di controllo della Corte dei conti, così come gli altri organismi istituzionali. Non c'è alcun conflitto, si lavora bene e si tira dritto".
La chiama per il voto sulla questione di fiducia posta dal Governo è iniziata oggi, martedì 6 giugno 2023, alle 14 nell'Aula della Camera. Le dichiarazioni di voto erano poi previste alle 12:30. Ora il testo passerà al Senato, dove si annuncia un ulteriore sprint poiché il decreto deve essere approvato definitivamente entro il 21 giugno.
Decreto PA, Meloni: "Facciamo quello che ha fatto Draghi, nessuna deriva autoritaria"
"La sinistra è molto in difficoltà", ha detto la premier Giorgia Meloni intervistata su Rete4. "Non solo dice che c'è una deriva autoritaria se sulla Corte dei Conti proroghi le norme del governo Draghi. Sommessamente osservo che facciamo quello che ha fatto il precedente governo. Il problema è che c'è una deriva autoritaria se qualcuno che viene da destra e non da sinistra non avesse gli stessi diritti che hanno loro. Questo è un problema. Loro dicono che c'è una deriva autoritaria sulla Corte dei Conti che continua a fare i controlli, fa la relazione semestrale e nessuno le ha messo un bavaglio".