G7, Meloni debutta ad Hiroshima. Sul tavolo le nuove sanzioni contro la Russia e il Caccia militare di sesta generazione

Oggi Giorgia Meloni in Giappone per prendere parte al primo G7 che vedrà una donna rappresentare l'Italia

Da oggi Giorgia Meloni in Giappone per prendere parte al primo G7 che vedrà una donna rappresentare l'Italia. 

Meloni debutta ad Hiroshima. Tra i temi sul tavolo le nuove sanzioni contro la Russia e il Caccia militare di sesta generazione

La Presidente del Consiglio ha messo piede da poche ore ad Hiroshima che ospiterà il suo primo G7. Si tratta di una prima volta per una donna italiana nella cabina di regia dell'Occidente. In Giappone si attendono tre giorni molto intensi nei quali un ruolo di prima importanza sarà ricoperto dal tema della competizione occidentale con la Cina. 

I piani sui quali si giocheranno le analisi dei partecipanti sono numerosi, tra i quali risaltano quelli economico, militare e strategico

Per Giorgia Meloni sono in programma otto interventi in tre giorni: sarà suo compito ribadire l'allineamento con Washington, accorderà qualsiasi richiesta di Zelensky che si unirà tramite video, e avrà la possibilità di cimentarsi in un altro tentativo di conciliazione con Macron dopo tutte le spiacevoli parole dei ministri francesi contro il governo italiano. 

Giorgia Meloni avrò anche un ruolo importante nell'illustrare il progetto del Caccia militare di sesta generazione fra Italia, Grand Bretagna e Giappone. Si tratta di un Tempest che nei prossimi 10 anni integrerà le migliori tecnologie militari, elettroniche e ingegneristiche esistenti sul mercato e che è un passaggioo significativo del cambiamento del peso che all’Indo Pacifico viene dato dai Paesi europei.

Si parlerà anche tanto della Cina: dalle continue minacce all'isola di Taiwan rivolte da Pechino, alla promessa di de-risking commerciale che l'Unione starebbe sviluppando per liberarsi dalla dipendenza digitale e tecnologica dell'Ue da parte della Cina. Oggi infatti l’Europa scambia 2,7 miliardi al giorno con Pechino. Non è certamente più sostenibile la dipendenza digitale, che risulta essere di maggior rilievo di quella che avevamo dal gas russo, che siamo costretti a subire.