Cdm primo maggio, approvato decreto lavoro 2023. Calderone: "Accompagnare chi ha voglia di lavorare"

Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto lavoro per il 2023. Soddisfatto il Ministro del Lavoro Calderone. Per Landini: "Arrogante farlo durante la Festa dei Lavoratori"

Approvato in tarda mattinata il decreto lavoro 2023 durante l’atteso Consiglio di Ministri del primo maggio. Il decreto, spiegano fonti del governo, è incentrato sul tema degli sgravi fiscali a famiglie e imprese. Diverse le norme previste. Al termine del vertice, durata circa un’ora e mezza, il Presidente Meloni e i Ministri non hanno parlato con i giornalisti.

Approvato il decreto lavoro 2023, la soddisfazione del Ministro Calderone

“È stato approvato, con importanti interventi a sostegno delle famiglie – ha commentato il Ministro del Lavoro Marina Calderone a margine dell’incontro - per quanto riguarda i contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete all'interno della norma perché l'obiettivo non era certo quello di rendere più precario l'utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l'interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficolta applicative''. Il Ministro Calderone, quindi, ha espresso le speranze nei confronti di un decreto da lei fortemente definito: ''Credo che sia un intervento che abbia veramente un ampio respiro e dia risposte su tanti fronti e che, soprattutto, delinei un percorso che deve consentirci di accompagnare chi, in questo momento, ha bisogno di lavorare ma anche voglia di lavorare''.

Ieri sera l’incontro del governo con i sindacati

Ieri, in serata, l’incontro dell’esecutivo con i sindacati per illustrare le norme in via di approvazione. Contrariati, al termine della riunione, i commenti del segretario della Cgil Maurizio Landini, che ha criticato i modi spicci con cui il Governo ha condotto il vertice: "Abbiamo fatto una discussione a voce, perché non ci è stato consegnato alcun testo. Quindi in realtà non conosciamo i provvedimenti nel dettaglio e, come è noto, quando si parla di mercato del lavoro, di salute e sicurezza contano anche le virgole, come le scrivi e come le metti''. Critiche delle sigle sindacali anche per la scelta del giorno della riunione del Cdm. Sempre Landini sottolinea come l’aver optato per il primo maggio possa essere inteso come un atto di arroganza e di offesa nei confronti di tutti i lavoratori.

Cosa prevede la bozza

La prima grande novità del decreto sarà il potenziamento dello sgravio fiscale contributivo già previsto per i redditi medio-bassi dalla legge di bilancio 2023, che si tradurrà in 7 punti percentuali per i redditi fino a 25 mila euro e 6 punti fino ai 35 mila. Al taglio del cuneo, quindi, corrisponderà un aumento netto in busta paga, identificato dal Ministro delle Infrastrutture e vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini in una cifra oscillante tra gli 80 e i 100 € al mese. Tale provvedimento sarà determinato da maggio a novembre, ma fonti della maggioranza fanno sapere di volerlo rendere strutturale anche per gli anni a venire.

Non saranno poi tassati i fringe benefit fino a 3000 € per i lavoratori con figli, norma, questa, rivolta tanto al tema del risparmio quanto a quello della lotta alla denatalità, come era stato accennato nelle ultime settimane dal Ministro dell’Economia Giorgetti.

Viene poi esteso l’assegno unico, finora previsto per le famiglie con Isee inferiore a 15 mila euro, anche ai nuclei monogenitoriali, dove il bambino sia orfano di uno dei due genitori. La riforma, si stima, dovrebbe interessare circa 80 mila minori.

Viene prorogato il contratto di espansione, in scadenza al 31 dicembre 2023, fino alla fine del 2025. La misura consente, previo accordo tra datore e lavoratore, il prepensionamento con 5 anni di anticipo rispetto alle norme di legge, con percezione della pensione mensile maturata fino al momento dell’interruzione del rapporto di lavoro.

Aumentato anche lo sgravio assunzioni per le aziende che assumono Neet, ragazzi under 30 non impegnati in percorsi di studio o di lavoro. Viene aggiunto a quello già esistente uno sconto contributivo del 60 % della retribuzione lorda per il primo anno di lavoro. La norma prevede tuttavia solo le assunzioni da giugno a dicembre di quest’anno. Esonero dei contributi previdenziali del 100%, poi, per i datori che assumono a tempo indeterminato o tramite apprendistato beneficiari dell’Assegno di Inclusione.

Sul fronte del Reddito di Cittadinanza, forse il maggior elemento di scontro nella preparazione del decreto con le opposizioni, viene decisa la sua cancellazione. Al suo posto il Governo varerà due strumenti: Assegno per l’inclusione, in vigore dal 2024 e rivolto a nuclei famigliari con over 60, bambini o disabili; Strumento di Attivazione, misura di avviamento al mondo del lavoro, che partirà dal settembre 2023, e nella quale saranno previsti corsi di formazione obbligatori e vincolanti.