Def, maggioranza va sotto alla Camera: respinto scostamento di bilancio
Colpo di scena alla Camera. Il Governo manca la soglia di 201 voti per l'approvazione dello scostamento di bilancio. Applaudono le opposizioni, mentre si attendono i commenti dell'Esecutivo
Contro ogni previsione la Camera boccia la proposta sullo scostamento di bilancio. Sorprese anche le opposizioni: “Mai accaduto nella storia del Parlamento, un clamoroso autogol della maggioranza”. Secondo Lupi, troppi parlamentari dell’Esecutivo in missione.
La Camera boccia la proposta sullo scostamento di bilancio, per la prima volta nella storia la maggioranza non ha i numeri alla votazione
Sorprendentemente respinta alla Camera la proposta della maggioranza sullo scostamento di Bilancio, previsto in 3,4 miliardi per il 2023 e 4,5 miliardi per l’anno successivo. Perché la proposta passasse era necessaria una maggioranza di almeno 201 voti a favore. I risultati sono stati invece impietosi per la maggioranza, 195 sì, 105 astensioni e 19 no. Alla lettura dei risultati è partito un lungo applauso dai banchi delle opposizioni.
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A favore i votanti dell’esecutivo, astenuti PD e Movimento 5 Stelle, mentre a votare contro sono stati i deputati di AVS e terzo Polo. Il risultato ha sorpreso tutti i presenti. Dopo la mancata approvazione della risoluzione sullo scostamento di bilancio, infatti, non è possibile votare le risoluzioni del DEF. Seduta sospesa e incertezza sul destino del Decreto. Secondo le opposizioni, ora dovrà essere riscritto un nuovo DEF, ricominciando l’iter da capo.
Sorpresa delle opposizioni: alla lettura dello scrutinio uno spontaneo, e perplesso, applauso
Scatenate le Opposizioni, che commentano quello che è un unicum nella storia parlamentare. "È un clamoroso autogol della maggioranza, assente nel momento decisivo", sono le parole di Benedetto della Vedova (+Europa), che continua “Meloni così mina la credibilità non solo del suo governo ma del Paese". Fa eco a della Vedova il capogruppo del PD alla Camera, la DEM Chiara Braga: “Il Governo dimostra totale mancanza di responsabilità che si somma al disordine sul Pnrr, si dimostra incapace di approvare l'atto economico fondamentale. Questo significa che dovrà ritornare in Consiglio dei ministri. È la certificazione delle divisioni e del fallimento della maggioranza di questo governo".
Si attende ora una spiegazione dell’esecutivo su quanto successo
A gettare acqua sul fuoco dalla maggioranza è Maurizio Lupi, prima voce dall’Esecutivo a commentare l’accaduto: “Solo inesperienza, non c'è nessun segnale politico in quello che è accaduto in Aula. Quello che ha inciso sono i deputati in missione". Grande attesa ora per le parole dei rappresentanti degli altri partiti di maggioranza, che dovranno spiegare una clamorosa gaffe in grado di incidere profondamente sulle politiche economiche dei prossimi mesi.