Di Maio inviato speciale Ue nel Golfo persico, l'attacco di Salvini a Bruxelles: "Spero ci ripensi"
Il leader della Lega critica l’Ue per la nomina dell’ex alleato di governo: “In Italia e in Europa ci sono mediatori con un curriculum superiore”. Gasparri (Fi) porta il caso in Senato
Matteo Salvini attacca l’Ue per la nomina di Luigi Di Maio a inviato speciale nel Golfo persico. “Spero ci ripensino”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega a margine di un sopralluogo al cantiere per la realizzazione della terza corsia dell'autostrada A1 tra Firenze Sud e Incisa. “In Italia ed in Europa ci sono mediatori con un curriculum assolutamente superiore rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri”, ha aggiunto Salvini precisando che “non è una questione personale” con l’ex allenato nel governo gialloverde.
Salvini su Di Maio: “Nulla di personale, non è l’unica iniziativa curiosa da parte dell’Ue”
“Con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto in Italia ed in Europa, mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso”, ha aggiunto Salvini. “Non è l'unica iniziativa curiosa da parte delle istituzioni europee che sono più ideologiche che pragmatiche. Penso alle direttive sulle case green, sulle auto green, sulle carni sintetiche, sui formaggi finti, sui vini farlocchi”.
Il forzista Gasparri porta il caso in Parlamento: “Di Maio rinunci all’incarico. È inadeguato”
Il caso della nomina di Di Maio arriva in Senato. È stato il forzata Maurizio Gasparri che, pur consapevole che si tratta di una nomina in capo a Bruxelles, ha chiarito di voler comunque porre “il problema nel Parlamento italiano, cercando con una risoluzione di far emergere una pubblica censura istituzionale, per impedire una costosa nomina, che offende la democrazia, la cultura, la competenza, la grammatica e la geografia. Pubblicamente sconfessato dal governo del suo Paese, che con garbo ma con chiarezza ha detto che non è il candidato dell’esecutivo italiano, fortemente censurato dalle forze politiche che rappresentano la maggioranza democratica dell’Italia, Luigi Di Maio, dopo una vita da seminatore di odio e poi da poltronaro voltagabbana, rinunci ad un incarico per il quale è palesemente inadeguato”, ha detto Gasparri, per il quale l’ex ministro degli Esteri “anela a lauti compensi”, anche se “privo di basi culturali elementari, ignaro della storia, della geografia, del congiuntivo, incapace di distinguere un Paese dall’altro, frequentatore di gilet gialli parigini, già sodale di seminatori di odio, forse convinto che si parli di una pizzeria su qualche Golfo italiano e non di una complessa area che richiede nozioni a lui ignote”.