Guerra in Ucraina, Sergio Mattarella per la prima volta ammette: "Sbagliato censurare la cultura russa"

IL capo dello Stato ha affermato finalmente che cancel culture nei confronti della letteratura e dell’arte russa è un gesto sbagliato

Per la prima volta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato della cancel culture che ha subito la Russia. “La cancel culture nei confronti della letteratura e dell’arte russa appare come un gesto sbagliato che vorrebbe colpevolizzare a ritroso i prodotti di secoli di storia europea, di cui quella cultura fa parte a pieno titolo". Queste le parole del presidente della Repubblica, in un’intervista a Marzo Breda sul Corriere della Sera. Si parlava di russofobia e censura di artisti, autori e musicisti russi.

Guerra in Ucraina, Mattarella: "Sbagliato censurare la cultura russa"

Sergio Mattarella, dunque, dopo un anno e due mesi dallo scoppio del conflitto in Ucraina, ha deciso di condannare la censura sulla cultura russa che si è abbattuta sull’arte e gli artisti russi. Una posizione che però è arrivata troppo tardi. Sono molti, infatti, gli artisti russi che negli ultimi tempi sono stati ingiustamente discriminati.

Per fare qualche esempio, basterebbe citare il caso di Anna Netrebko. A marzo 2022 è stata annullata una sua esibizione al Metropolitan di New York dopo che è circolata la notizia di una foto della cantante, scattata nel 2014, con la bandiera separatista della repubblica di Donetsk. Ma non si è trattato di un caso isolato. In Italia abbiamo avuto il caso del corso di Paolo Nori all’università Bicocca su Fedor Dostojevsky, prima cancellato poi riammesso.

Sergio Mattarella: "Per un Rinascimento europeo partiamo dalla cultura"

"Leggere è condividere conoscenza e valori: così il continente rinsalda la sua unità e si apre al mondo". Queste le parole del capo dello Stato, all’avvio del Festival du Livre di Parigi dove l’Italia è ospite d’onore, riflette su letteratura, diritti, convivenza. "La partecipazione dell’Italia in veste d’ospite d’onore a due tra le più prestigiose occasioni culturali europee, oltre a riconoscere il contributo recato dalla civiltà italica al sentire globale, rappresenta una grande occasione per proseguire sulla strada di una osmosi che consolidi sempre più la piattaforma comune di valori sui quali si fonda la Casa europea".