Elly Schlein, Giuseppe Conte e la "mutatio caparum"
La "mutatio caparum", e cioè il cambio del mantello o degli strati, fu definita la cerimonia liturgica più solenne e spettacolare di cui furono protagoniste le "eminenze reverendissime dei cardinali di Santa Romana Chiesa" nel giorno della resurrezione del Signore.
Cerimonia (di reificazione di un abbigliamento) di tale maestosa grandezza da trascendere, rapidamente, l'ambito religioso per strutturarsi in quello secolare.
Il processo di "reificazione" dell'oggetto non è nuovo in Giuseppe Conte rappresentando la cifra della sua cultura di governo espressa nella "pochette".
Ed al Presidente Conte, come scrive Brilli, va dato atto di redimere un indumento, la pochette, dal suo infamante statuto di merce.
Il Presidente Conte, e gliene va dato atto, ha riattualizzato una legge fondamentale del "personaggio mediatico moderno": che, come ha dimostrato Gombrich, consiste appunto "nell'elevare una cosa", un capo di vestiario, una cravatta, una pochette a rango di una maschera che ingoia il volto, di maschera che si impone come elemento di immediata identificazione nella misura in cui condensa i segni del portatore in un "feticcio mediatico familiare".
In una con maniacale attenzione a rendere impareggiabile la propria immagine, la ieraticità dei suoi gesti, l'esistenza estenuata nella studiata ricerca della raffinatezza in fatto di toilette ed eleganza esteriore.
Ma tali vesti sono quelli propri del perimetro sociale di appartenenza del Presidente Cconte che, per vocazione e professione, è e rimane un borghesissimo professore di diritto privato ben inserito negli apparati borghesi dell'avvocatura amministrativa e degli arbitrati a suo agio certamente più a Capalbio che a Coccia di Morto.
Da presidente dei 5 Stelle dal look del Professor Conte è praticamente scomparsa la cravatta ed anche la pochette: mistica transustanziazione di un capo di abbigliamento ad, una passata, arte di governo.
Ma anche nella sparizione della cravatta e della pochette rimangono il resto delle "vesti borghesi" e del borghesissimo perimetro di appartenenza socio-culturale.
E' vero che in politica la biografia non è tutto: ma trascurarla è un errore.
Quanto il Professor Conte possa essere un credibile "capo politico" del Movimento 5 Stelle che ha fatto della lotta alle competenze, al merito, all'istruzione formale e ad ogni forma di ragionamento ed analisi che tenga in qualche conto la sostenibilità finanziaria risulta a tutt'oggi inspiegabile. Per eloquio, professione, vocazione e perimetro di appartenenza catto-comunista il Professor Conte non sfigurerebbe certo nè a Capalbio nè al Nazareno quale segretario del PD: essendoci anche una certa qual somiglianza nel vestire "curiale" con i precedenti segretari dem Renzi e Letta e con figure di spicco dei dem quale Franceschini.
Con Franceschini Giuseppe Conte sembra addirittura condividere lo stesso sarto e, in definitiva, lo stesso eloquio.
Altro mistero (apparente) è Elly Schlein la quale condivide con Conte un codice, direi un'arte, dell'abbigliamento con componenti, dichiaratamente, non femminee: con una linea frutto di un'ascetica cura corporale di una toletta defaticante, tendente a ricondurre l'oggetto, l'abbigliamento nel suo "statuto" di merce.
Nell'atteggiamento di Schlein sembra riecheggiare l'ironia di Miguel de Cervantes il quale nella prima parte di "El Ingenioso Hidalgo Don Chioschiotte de la Mancha" nel capitolo 21 ove si tratta dell'avventura dell'elmo di Mambrino secolarizza la "mutatio caparum" (cerimonia che avviene tra cardinali) nello scambio, o permuta, dei finimenti di un cavallo adattati da Sancio Panza al suo somaro che come scrive, con ineguagliabile ironia, il Cervantes ne uscì (il somaro) "migliorato di un terzo e quinto".
L'eloquio, la postura ed i contenuti della Schlein rientrano a meraviglia nel perimetro di appartenenza del Movimento 5 Stelle sorretto da una generica idea di fratellanza universale priva di qualunque base di sostenibilità finanziaria che non sia quella della "redistribuzione proletaria" definitivamente sconfitta dalla storia con il crollo del socialismo reale.
Una sorta di comunismo sovietico fuori tempo massimo.
Ma non vi è forse la necessità, tra i due, di una più profonda "mutatio caparum"? E cioè di un Giuseppe Conte segretario del PD e di una Elly Schlein capa politica del Movimento 5 Stelle?
Certo sarebbe una "mutatio caparum" spettacolare.