Silvestri (FdI), figlio sottoposto al test del Dna: "Non è illegittimo. Calunnia indecente: strumentalizzate dono procreazione"
La deputata Rachele Silvestri è stata accusata di aver avuto una relazione extraconiugale con un politico “molto influente”, e sposato, di FdI. Ha fatto il test di paternità al bimbo di 3 mesi per smentire le voci
La deputata Rachele Silvestri di FdI si è sentita costretta a fare un test paternità al figlio di tre mesi per via delle calunnie che giravano sul suo conto.
Rachele Silvestri e le calunnie
La deputata Rachele Silvestri di FdI risponde con una lettera aperta alle calunnie che vorrebbero il suo bambino figlio di un collega, sposato, di partito. L’insistenza delle voci ha obbligato Silvestri ad eseguire il test del DNA sul bimbo di tre mesi, pur conoscendo l’infondatezza delle accuse. "Ha difeso tutte le donne che vivono la stessa difficoltà", il commento di Donzelli.
"Naturalmente, non avevo dubbi. Perché, quindi, l'ho fatto? E, soprattutto, perché chiedo che venga riportata la notizia sui giornali? Se la fantasia (o la curiosità) vi sta portando chissà dove, leggete, e poi, mi auguro, vi indignerete insieme a me. Perché, delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia", scrive così al Corriere della Sera. Uno sfogo, quello della deputata di Fratelli d’Italia, contro le voci che da settimane ripetevano che il suo bambino di tre mesi fosse figlio di un politico “molto influente”, e sposato, di FdI.
L’insistenza di queste voci, scrive Silvestri, l’avrebbero costretta ad eseguire l’esame del DNA sul suo bambino di pochi mesi, pur sapendo con certezza quanto fossero false. Non solo, ma l’ipotetico tradimento ai danni del compagno, continuavano le insinuazioni, le avrebbe garantito l’attuale posizione politica. “Circa un mese fa” recita la lettera “una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d'Italia, a sua volta sposato. Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura”. La lettera si chiude con rabbia, nella speranza che l’autore della calunnia, e chi ha contribuito a diffonderla, non ricevano indulgenza da quanti erano a conoscenza di queste voci.
Chi è la deputata Rachele Silvestri, dai 5 Stelle all’incontro con Meloni
Originaria di Ascoli Piceno, classe 1986, Silvestri entra per la prima volta in parlamento nel 2018 con il Movimento 5 stelle. Due anni dopo è nel gruppo misto e nel 2021 approda in Fratelli d’Italia. “Continuiamo a crescere anche in parlamento” aveva detto a marzo Giorgia Meloni “diamo il benvenuto a Rachele Silvestri”. Nella lettera pubblicata oggi sul Corriere la deputata ha definito l’entrata in FdI “una scelta di cuore e di ragione, perché col partito di Giorgia Meloni condividevo da tempo le idee e il coraggio”.
Solidarietà trasversale per le accuse infamanti alla deputata
Bipartisan la solidarietà espressa a Silvestri ed al compagno. Su Twitter la deputata del PD Michela di Biase scrive: "Vorrei dire a Rachele Silvestri, deputata di Fratelli d'Italia che oggi sul Corriere della Sera racconta la sua storia, che sì, ci siamo indignate con lei. Tutta la mia solidarietà".
Le fa eco un post della collega di Fratelli d’Italia, Augusta Montarulli: "Solidarietà alla collega e deputata Rachele Silvestri vittima di un danno esistenziale enorme che l'ha colpita come donna, madre e politica in modo vergognoso". Rivolgendosi poi agli autori della calunnia, sempre Montarulli suggerisce: "Qualcuno li avvisi che a forza di guardare dal buco della serratura si rimane piegati per sempre".
E dai microfoni del tg3, è l’onorevole Giovanni Donzelli a sostenere “Rachele”: "Una vicenda sgradevole che offende tutte le donne. Purtroppo, quando una donna è capace, iniziano presto i pettegolezzi legati a qualcosa di torbido. È voluta uscire allo scoperto per difendere tutte le donne che vivono la sua stessa difficoltà".