Diritti dei figli di coppie omogenitoriali, Roccella contro i sindaci: "Non c'è qualcosa da contrattare"

Numerosi primi cittadini d'Italia saranno presenti il 12 marzo a Torino per una mobilitazione organizzata dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo

Continuano le proteste dei sindaci italiani. I primi cittadini dei comuni della penisola in questi mesi si stanno mobilitando per difendere i figli delle coppie gay.

Le parole di Eugenia Roccella

I casi di registrazione all'anagrafe sono molti, da Padova a Treviso, fino ad arrivare a Bologna, dove le trascrizioni continuano pure oggi. Sul punto si è espresso oggi il ministro della Famiglia Eugenia Roccella con toni molto fermi: "I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare. Sono disobbedienti? No, è qualcosa che decidono loro sapendo che c'è una sentenza che non applicano. Non c'è qualcosa da contrattare".

Si parla di Cassazione, di riconoscimento automatico del rapporto di filiazione e di interessi del minore nel lungo post pubblicato dalla ministra Roccella che non vede nell'adozione alle coppie gay la soluzione: "L'ineludibile esigenza di garantire al bambino nato da maternità surrogata gli stessi diritti degli altri bambini nati in condizioni diverse è assicurata attraverso l'adozione". 

Le proteste dei primi cittadini 

In questi giorni il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha annunciato una mobilitazione. La decisione è arrivata al termine di una videoconferenza che ha visto come protagonisti i primi cittadini a favore del riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali

L'evento si terrà al Teatro Regio il 12 marzo. Si terrà un evento che rappresenterà, come evidenziato dalla locandina comparsa sui canali social della città di Torino, "un'assemblea di sindache, sindaci, amministratrici e amministratori locali. Contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, per i diritti di tutte le famiglie". 

Il commento del centro-destra italiano

Sulla difensiva Fratelli d'Italia che fa scudo attorno alla premier Giorgia Meloni. "Si vuole processare il governo Meloni accusandolo di pratiche barbare, politicamente si tratta di una vergogna. E' un attacco cosi sguaiato ci fa comprendere quanta italianità ci sia nella sinistra italiana", ha affermato Nicola Procaccini.

Sul punto si è espresso anche Carlo Fidanza, attuale membro del Parlamento europeo: "Assistiamo ad un campagna ideologica che ha un obiettivo chiaro, quella di legittimare l'utero in affittito, la pratica della surrogazione che noi come governo condanniamo e che per altro anche il Parlamento europeo ha condannato in una sua risoluzione. E' la sinistra che non è in linea con l'Ue non noi".