Assemblea Pd, Schlein proclamata segretaria: propone subito patrimoniale, migranti e ius soli
Al Centro Congressi 'La Nuvola' a Roma la convention del partito in presenza. Bonaccini proclamato presidente
"Noi siamo ancora qui", tuona Schlein, proclamata ufficialmente segretaria all'Assemblea del Pd di domenica 12 marzo. "Siamo più forti e più uniti e stiamo arrivando. È una nuova primavera". Nel Partito democratico, dunque, inizia ufficialmente l'era Schlein. Elly Schlein, abbracciato subito Stefano Bonaccini, il suo rivale eletto presidente, poi il suo predecessore Enrico Letta.
Assemblea Pd, Schlein proclamata segretaria
L'Assemblea è andata in scena presso il Centro Congressi "La Nuvola" a Roma, dipinto dei colori del tricolore. "La forza della comunità, per le persone, per il pianeta", questo il titolo scelto per l'Assemblea nazionale del Partito democratico, la prima di nuovo interamente in presenza. Dopo un minuto di silenzio per ricordare Bruno Astorre, la parola passa all'ex segretario Enrico Letta che si è rivolto proprio a Schlein: "Guidaci uniti senza negoziare con nessuna corrente".
Capitolo migranti, "insieme possiamo fare tante cose, se avremo coraggio, abbiamo una grande responsabilità, dobbiamo proporre un'altra politica migratoria: non rifinanzieremo mai più la guardia costiera libica, perché viola i diritti fondamentali. Dobbiamo abolire e riscrivere a quella pessima legge che porta il nome di Bossi e di Fini, prevedendo vie legali sicure per l'accesso", ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Schlein ha poi concluso il suo intervento parlando di diritti. "Siamo al fianco degli italiani di nuova generazione, per una legge che dica che se sei nato e cresciuto qui sei italiano. Nessuno può toglierti il diritto di sentirti a casa tua, perché è già casa tua - dice la segretaria del Pd all'assemblea del partito - Per la comunità Lgbtq+, bisogno di continuare a insistere per una legge contro odio e discriminazione, è il minimo sindacale in Europa, ed è sorprendente che dobbiamo stare ancora a lottare e a discuterne - aggiunge -. I diritti civili e sociali stanno insieme perché le persone che vengono discriminate per quello che sono, sono anche persone che lavorano, pagano le tasse, fanno impresa, e fanno molta più fatica ad accedere ai servizi e al lavoro. Sono storie quotidiane di discriminazione davanti a cui non dobbiamo dormire la notte. Dobbiamo assicurare i diritti e il pieno riconoscimento ai figli delle famiglie omogenitoriali, anziché prendersela con Peppa Pig. La società più sicura è quella che non discrimina, non marginalizza, non lascia indietro nessuno".