Le chat del regime durante il Covid sono scandalose ma non sorprendenti

"Ognuno va per conto suo" dice Brusaferro dell'ISS. E tutti andavano allo sbando o meglio condannavano il paese a sicura rovina. Cosa che l'informazione prostituita sapeva benissimo ma si è ben guardata dal dire.

Oportet ut scandala eveniant. L'inchiesta di Bergamo, la commissione d'inchiesta parlamentare, saranno pure destinate a far volare quattro stracci nel lavacro generale, certo però che le rivelazioni delle chat sono illuminanti, sono scandalose anche se per niente sorprendenti: il solito cafarnao all'italiana di avventurismo, impreparazione, ammissioni e volgarità da bettola. Si va dalle maldicenze personali alle insinuazioni, “Il Covid serve a Conte”, “Ma che cazzo volete tamponare tutti quanti, siete pazzi?”, fino alla verità del Brusaferro presidente dell'Istituto Superiore di Sanità: “Qui ognuno va per conto suo”. Si era capito, ma chi lo diceva veniva estromesso, emarginato e maledetto. Anche dalle istituzioni somme, anche dal Colle, al grido “i novax non devono parlare”. Ma, a parte la quota fisiologica di lunatici, non erano novax, era gente che ragionava e che temeva l'impreparazione, l'inadeguatezza che si mascherava con una repressione sempre più stringente. Dimenticare le menzogne, le conferenze stampa da Grande Fratello, l'arroganza del potere improvvisato e avventurista? “E' tutto sotto controllo”, “abbiamo il quadro della situazione”, “sappiamo perfettamente cosa dobbiamo fare” e poi, in privato, si davano delle teste di cazzo, degli sprovveduti e degli irresponsabili, degli opportunisti e degli sciacalli.

Dice bene chi dice: ma sì, sono le solite cose che si dicono in una emergenza, stateci voi, provatevi voi con un morbo sconosciuto, arrivato come un treno che nessuno ha visto. Ma qui la questione non è giudiziaria ed è per questo che le ipotesi di strage colposa cadranno come foglie d'autunno; la questione è sul tratto da clown lugubre delle facce di un regime che, spalmato su tre governi, ha via via soppresso le libertà democratiche oltraggiando chi le difendeva, intimidendo i medici che avevano soluzioni alternative, spingendoli al suicidio, senza neppure considerare quelle soluzioni. Una ostinazione diabolica, devastante, cominciata subito, perpetuata nel periodo di sballottaggio in attesa dei rimedi, potenziata con l'entrata dei vaccini, perfezionata con la censura degli effetti avversi, dei morti; continuando a spingere fino alla fine su preparati che si rivelavano sempre meno efficaci per efficacia e per durata, ciò che quei criminali, con o senza camice, sapevano benissimo.

Di questo stato di cose, diciamo di questo regime concentrazionario, la colpa principale non l'ha la politica che di una emergenza ha fatto una questione politica; non l'ha la casta degli astrovirologi e neppure la burocrazia sanitaria degli incompetenti e degli arrivisti; la colpa massima ce l'ha una informazione che, lungi dal vigilare, di rilevare le contraddizioni, di arginare il processo autoritario, lo ha assecondato pressoché nella totalità, fatta eccezioni per pochissime voci subito dannate, isolate. Dai telegiornali alle testate principali fino alla miriade di siti, ai social opportunamente manipolati, ai testimonial il cosiddetto Narratore Unico non ha mai osato sindacare un potere manifestamente inadeguato e pericoloso. E se lo sapevano, se lo subodoravano i cittadini a maggior ragione dovevano capirlo, saperlo gli addetti all'informazione. Infatti lo sapevano ma non sono intervenuti o meglio hanno assecondato il processo menzognero per due ragioni semplicissime: la prima è che il sistema della informazione libera e democratica dipende dal governo, dalla politica che lo alimenta con i pubblici sussidi; l'altra è più grave e consiste in una sorta di sintonia automatica col potere, vuoi per basse ragioni di bottega vuoi per militanza vuoi per conformismo di merda.

Niente è stato segnalato e tutto è stato avallato: l'orgia dei tamponi “che non servono a un cazzo” come si confidavano in privato i mammasantissima dell'ISS, del CTS, in seno al Ministero, dei vari comitati istuzionali, lo spreco di mascherine più velenose che protettive, i lockdown protratti - non parliamo qui di quelli, ritardati, nella Bergamasca per ragioni che i magistrati si arrogano il diritto di stabilire, parliamo del ricorso inveterato quanto inutile alla prigionia domiciliare, parliamo del lockdown per il lockdown, esorcistico, funzionale esclusivamente al blocco democratico, al perpetuarsi di un regime di laboratorio, non votato dai cittadini, sancito dal capo dello stato. Qui stava per l'appunto la condizione autoritaria sulla quale il regime si è blindato rendendosi inattaccabile e inavvicinabile. Con Draghi la faccenda è andata ancora oltre al punto da esaurirsi per sfinimento fisiologico: collettivo, sociale, economico. E su questo non si è mai detto abbastanza anche perché l'informazione prostituita si è ben guardata dal pronunciare parola: a un dato momento si era arrivati a teorizzare apertamente la sospensione democratica, il congelamento della Costituzione motivato da giuristi di servizio e da commentatori da marciapiede. E ancora insistono. Sì, è vero, l'emergenza è stata mondiale ma non tutto il mondo ha reagito allo stesso modo e tra quelli che hanno sbagliato, per colpa grave o per dolo, l'Italia è stata la peggiore: non veniva giù dal cielo la necessità di trasformare il paese in un reparto di igiene mentale. Ma ha ragione Maurizio Belpietro: volevano solo sbarazzarsi dei nemici, volevano durare. Vanitosi. Interessati. Incompetenti. Ideologizzati. Qualcuno sicuramente corrotto. Marci dentro. Falsi. Cinici. Opportunisti. Presuntuosi. C'era chi, in pubblico e sui social, riservava ai propri superiori apprezzamenti perfino imbarazzanti, che capovolgevano il disprezzo e la malevolenza usati in privato verso gli stessi. Una banda di mascalzoni che sfidano le indagini: provateci, a condannarci tutti, noi siamo la scienza. Ma non erano neppure gli scarti della scienza e quanto a lungimiranza, a visione strategica, politica sono stati peggio dei farabutti da vicolo. Oportet ut scandala eveniant? Finirà al solito modo dei grandi disastri ferroviari o sismici o altrimenti catastrofici, questo lo abbiamo capito, ma il disprezzo non passa. Verso tutti i pagliacci di questo circo, nessuno escluso. Diceva il capo di gabinetto di Conte: “Per lui il Covid è fantastico, vuole sfruttarlo coi dpcm e il terrore per fottere Salvini”. Saranno anche cose che si dicono nel momento critico, ma alzi la mano chi è disposto a non crederci.