Pd, Schlein alla prima sfida: evitare la scissione con l'area Bonaccini. Alfieri: "Preoccupano dinamiche post voto"
La neo segretaria del partito democratico Schlein avrà come primo banco di prova la tenuta del Partito democratico, perché c'è già chi le rema contro. Alfieri: "Noi leali ma con nostre idee"
Nemmeno il tempo di festeggiare l'insperata ma pregustata vittoria alle primarie del Pd che già la nuova segretaria Elly Schlein deve affrontare qualche malumore (e il pericolo già di una scissione). Sono parecchi, quelli dell'area Bonaccini che stanno in queste ore storcendo il naso. D'altronde si sa, il potere logora chi non ce l'ha. Tra i "malcontenti" ci sono grandi nomi, stiamo parlando di Brando Benifei, Lorenzo Guerini e l'ampio schieramento di sindaci e amministratori che vedeva il 'salto' verso il nazionale a portata ed invece è stato sconfitto. Inoltre, un nome 'storico' dei dem, Beppe Fioroni, ha già annunciato l'addio.
Pd, Schlein alla prima sfida: evitare la scissione con l'area Bonaccini
"Ora dipende tutto da lei", sono soliti ripetere in queste ore i dubbiosi (all'interno del partito democratico) sulla neo segretaria Elly Schlein. E il sottotesto è "dipende da lei" se riuscirà a tenere il partito unito. "La preoccupazione è forte, il rischio di un'emorragia di dirigenti ed elettori è concreto", ha spiegato una fonte all'Adnkronos.
Se ci sarà una scissione (o anche solo un'emorragia di dem) dipende dal piano organizzativo che Schlein stessa intenderà mettere in atto. Prenderà tutto o lascerà qualcosa anche per gli sconfitti? "Noi saremo leali, ma non diciamo che la sosteniamo. Noi restiamo a rappresentare un'area consistente del partito che Schlein non l'ha votata. A partire dagli iscritti che hanno votato Bonaccini con 18 punti di distacco", si puntualizza all'Adnkronos. E se, al contrario, Schlein aprirà a una gestione unitaria del partito? L'impressione del fronte Bonaccini è che non sarà questa la strada che verrà scelta dalla neo segretaria. "E noi non chiediamo nulla, non chiediamo certo di entrare in segreteria". Insomma, Schlein è presidente del partito democratico da un giorno e già deve fare i conti con uno dei suoi problemi atavici: quello del chi perde se ne va.
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Alfieri: "Preoccupano dinamiche post voto"
Un'altra domanda importante è, come si muoverà Schlein? Lo farà nel solco scavato dall'ex segretario Pd Enrico Letta o si muoverà in maniera totalmente differente. Se lo chiede, tra gli altri, anche Giorgio Gori e dalla risposta che darà la neo segretaria, si vedrà "se il Pd resta il mio partito"
Una sintesi di quello che potrebbe succedere ce la dà Alessandro Alfieri: "Saremo leali con la nuova segretaria. Lo farò, lo faremo con la forza delle idee che abbiamo portato avanti in questo congresso, quelle di un Pd con un profilo riformista, popolare e rispettoso delle diverse sensibilità". E avverte: "Certamente sono emerse alcune contraddizioni, a partire dal fatto che ci sono due vincitori diversi tra gli iscritti e tra gli elettori. Molti sono preoccupati anche delle dinamiche che, se non gestite, può innescare l'esito del voto"