Caso Donzelli, inchiesta della Procura per "reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio"
In seguito alla bagarre di ieri alla Camera, arriva l’accusa ai danni del deputato di FdI da parte del portavoce di Europa Verde. Immediata la replica dei magistrati, che aprono un fascicolo d’inchiesta
La Procura di Roma accoglie l’esposto presentato da Angelo Bonelli (Europa Verde) e ha aperto un fascicolo ai danni dell’onorevole Giovanni Donzelli, deputato di FdI accusato di aver rivelato segreti d’ufficio durante il suo infuocato intervento di ieri alla Camera. "Si compiano tutte le necessarie indagini e all'esito ne venga valutata la eventuale rilevanza penale" è la richiesta avanzata da Bonelli al procuratore capo Francesco Lo Voi in seguito all’orazione di Donzelli in aula, in cui sono state rese pubbliche conversazioni "derivanti da intercettazioni ambientali dell'amministrazione penitenziaria, tra l'esponente della ‘ndragheta Francesco Presta e Cospito avvenute il 28 dicembre e il camorrista Francesco Di Maio del Clan dei Casalesi avute con sempre con Cospito il 12 gennaio 2023", per citare il testo dell’esposto.
Caso Donzelli, procura di Roma apre un'inchiesta dopo l'esposto di Bonelli
"Quelle che ho riferito non erano intercettazioni" - si difende il deputato di FdI, nonché vicepresidente del Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) - "ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza".
L’intenzione sarebbe stata quella di approfondire la vicenda Cospito, l’anarchico condannato al regime di 41-bis e trasferito nel carcere di Opera in seguito al suo sciopero della fame, che dura ormai da 104 giorni: questa la motivazione che avrebbe spinto Donzelli a confrontarsi con Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia ed ex avvocato di Giorgia Meloni. I due avrebbero discusso a lungo del caso nell’appartamento che condividono a Roma, e lo stesso Delmastro ha ammesso nella serata di ieri di aver fornito al coinquilino le informazioni contenute nella relazione del Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, nella convinzione che si trattasse di materiali “a divulgazione limitata” ma non vincolati da segreto d’ufficio.
Non ne è invece così convinto Angelo Bonelli dei Verdi: a suo dire, si è violato l’articolo 326 del codice penale, reato commesso ogniqualvolta un deputato "violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza". Le intercettazioni sono ora al vaglio dei magistrati: a rischio una pena che oscilla tra i sei mesi e i tre anni.